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124 emilio salgari

prahos e le scialuppe saranno pronte. Vi è un villaggio, è vero, Kammamuri, allo sbocco di questo burrone?

— Sì, signor Yanez. È abitato da pescatori e le barche non mancano! Lesti, signori! Tra noi e la tigre daremo da fare ai dayachi.

Le prime palle giungevano di già, sibilando sinistramente nella gola e scheggiando le rocce. Qualcuna poteva colpire la fanciulla.

— Arrivederci presto! — gridarono Yanez e Tremal-Naik, slanciandosi dietro ai cavalli che si erano messi a trottare portando Darma ed i feriti.

— A me, amici! — disse Sambigliong, volgendosi verso i suoi uomini. — Facciamo fronte a quei birbanti! Là, tutti su quella rupe! Vieni, Kammamuri.

Erano in venti, avendone distaccati otto per scortare Yanez e Tremal-Naik: tutti ben armati e ben provvisti di munizioni.

In pochi salti raggiunsero la rupe che sbarrava quasi ininterrottamente il burrone e si scaglionarono fra le rocce, riparandosi dietro le sporgenze. Darma, la tigre addomesticata, l’amica fedele del maharatto, era con loro, pronta a provare i suoi artigli sulle carni dei dayachi.

La colonna nemica era già discesa nella valle, a cinquecento passi dallo scoglio. Era composta di un centinaio e mezzo d’uomini, per la maggior parte armati di moschetti e di carabine, il fiore certamente delle forze del maledetto «pellegrino».

Vedendo le Tigri di Mompracem e gli uomini della fattoria occupare la cima della rupe, invece di muovere direttamente all’assalto, i guerrieri si dispersero fra i cespugli che coprivano il fondo del burrone e aprirono un fuoco violentissimo con la speranza di snidare i difensori.

— Amici — gridò Sambigliong, rivolgendosi ai suoi uomini, — vi avverto che dobbiamo resistere fino a che udremo il segnale che ci darà l’uomo bianco. Non contate i morti e non economizzate le cartucce.

— Fuoco! — urlò Kammamuri, che occupava proprio la cima della rupe.

Una scarica nutrita partì da dietro le rocce, abbattendo d’un colpo solo un piccolo drappello di nemici, che, sprezzando il pericolo, muoveva audacemente innanzi, senza prendere alcuna precauzione. Era composto di una dozzina d’uomini e nessuno era rimasto in piedi.

— Cominciamo bene, Sambigliong — gridò Kammamuri. —