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184 emilio salgari

vasto golfo di Sarawack, chiarore che permetteva di poter facilmente distinguere una nave, anche se navigasse coi fanali spenti.

Il Re del Mare s’avanzava a piccolo vapore, per non consumare troppo combustibile, anzi Sandokan, per maggior economia, aveva fatto spiegare le vele basse sul trinchetto e sull’albero maestro, essendo il vento abbastanza fresco e non del tutto sfavorevole. Dopo i consigli del capitano americano, il formidabile pirata era diventato eccessivamente economico nel consumo del combustibile, non potendo provvedersi in alcun porto dopo l’audace dichiarazione di guerra, e durante la traversata fra Labuan ed il golfo di Sarawack non aveva fatto uso che delle vele, manovra d’altronde più familiare ai suoi uomini, quantunque non pochi di loro fossero stati già istruiti nel servizio delle macchine dagli americani rimasti a bordo.

Yanez e Tremal-Naik, appoggiati alla murata di prua, il cui capo di banda era stato imbottito da amache arrotolate per riparo dei fucilieri, scrutavano attentamente l’orizzonte, mentre Sandokan visitava le batterie ed i pezzi per vedere se tutto era in ordine.

A levante le coste apparivano confusamente, diventando sempre più elevate di miglio in miglio che s’avvicinavano al dirupato e altissimo promontorio di Sirik, che chiude verso occidente la vasta baia o golfo di Sarawack. Nessun lume però brillava, quantunque in quei luoghi si trovasse la cittadella di Redjang.

La notte trascorse così in una continua esplorazione, senza risultato alcuno, ma appena cominciò a diffondersi un po’ di luce, si udì subito la voce della vedetta installata sulle crocette del trinchetto a gridare a squarciagola:

— Fumo a levante!

Yanez, Tremal-Naik e Sandokan si erano subito issati sulle griselle di babordo del trinchetto, innalzandosi fino alla coffa e videro subito, là dove il mare pareva confondersi col cielo, un pennacchio di fumo alzarsi nettamente nella limpida atmosfera mattutina.

— Viene dalla foce del Redjang — disse Yanez. — Scommetterei cento sterline contro una sigaretta che quella è la nave di sir Moreland.

— L’hai veduta tu quella nave? — chiese Sandokan a Tremal-Naik.

— No — rispose l’indiano. — Mi hanno detto però che stava completando le sue provviste di carbone alla foce del secondo braccio del Redjang.