Pagina:Il Re del Mare.djvu/250

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246 emilio salgari

capitano. — Sarebbe pericoloso, specialmente per il signor de Gomera.

— Vi metteremo in un grave imbarazzo, sir Moreland — disse Darma.

— Non lo credo, miss. E poi chi mi dice che il comandante di quella nave non sia un mio amico? In tal caso c’intenderemo facilmente. Il signor de Gomera si è comportato verso di me come un gentiluomo ed io non sarò da meno verso di lui.

— Vi siete dimenticato l’avventura notturna a Redjang?

— Astuzie di guerra, miss, e non ho serbato rancore nè a voi nè ai vostri protettori.

— Siete troppo buono, sir Moreland.

— Non sono nè migliore, nè peggiore degli altri. Ah!

Un colpo di cannone era improvvisamente rimbombato al di fuori, facendo tremare le pareti del magazzino.

— Una nave da guerra! — esclamò l’anglo-indiano.

— È il Re del Mare o quella che attendono gl’isolani? — si chiese Yanez.

— Lo sapremo presto.

Entrambi si erano slanciati verso la porta, percuotendola a calci e gridando:

— Aprite! Vogliamo vedere gl’Inglesi a sbarcare!

— Silenzio! — tuonò una voce minacciosa. — Se sforzate la porta faccio fuoco!



X.


Il ritorno del «Re del Mare».


Assordanti clamori e varî colpi di moschetto avevano risposto al rimbombo del pezzo d’artiglieria. Non erano però grida di guerra, anzi di gioia, segno evidente che non si trattava del Re del Mare, bensì della nave inglese attesa.

Yanez e sir Moreland, tranquillizzati dalla minaccia della sentinella, avevano cercato di arrampicarsi fino al tetto dove si vedeva uno spiraglio; però avevano dovuto rinunciare in causa dell’altezza della parete.

— Bah! — disse l’anglo-indiano. — Sarà un’attesa di pochi minuti.