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il re del mare 275

L’incrociatore s’infiamma come un vulcano in eruzione, con un rimbombo orrendo. I giganteschi pezzi delle torri hanno fatto fuoco quasi simultaneamente, facendo tremare la nave dalla chiglia alla punta degli alberi, scagliando sulle navi nemiche i loro grossi proiettili, poi i pezzi di medio calibro delle batterie hanno seguìto l’esempio, tempestando i nemici.

Gl’inseguitori non parvero spaventarsi, quantunque quella tremenda scarica delle più grosse artiglierie moderne dovesse aver prodotto danni gravi e forse, per qualche piccolo e maldifeso legno, irrimediabili.

Da tutte le parti i lampi spesseggiavano. I proiettili delle granate che si spaccano sulla solida blindatura della nave corsara, scoppiano sui ponti lanciando dovunque schegge di metallo.

Colpiscono il tribordo ed il babordo, piombano a poppa ed a prua, scivolando sui ponti, e rimbalzando sulle cime delle torri.

Il Re del Mare nondimeno non s’arresta, anzi risponde con una furia spaventevole, mandando palle a destra, a sinistra e dietro la poppa.

Una piccola nave, che fila con una velocità vertiginosa, emerge bruscamente fra la nebbia e con una pazza temerità corre addosso all’incrociatore.

È una grossa scialuppa a vapore che porta a prora una lunga asta, l’antica torpediniera Horward. L’ingegnere americano, che conosce quell’arma micidiale, manda un grido:

— Badate, cercano di torpedinarci!

Sandokan e Yanez erano balzati fuori dalla torretta di comando. La scialuppa, che era illuminata dalle lampade elettriche delle altri navi, muoveva veloce verso il Re del Mare, cercando di raggiungerlo. Un uomo, il comandante, stava a prua, dietro l’asta.

— Sir Moreland! — gridarono ad una voce.

Era infatti l’anglo-indiano che cercava, con una pazza temerità, di torpedinare l’incrociatore.

— Arrestate quella scialuppa! — aveva gridato Sandokan.

— No, nessuno faccia fuoco! — urlò invece Yanez.

— Che cos’hai, fratello? — chiese la Tigre della Malesia, stupita.

— Non uccidiamolo: Darma piangerebbe troppo. Lascia fare a me.

A tribordo vi erano parecchi pezzi di medio calibro. Yanez s’appressò al più vicino che era stato già puntato sulla scialuppa,