Pagina:Il Roccolo.djvu/20

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il terreno, si custodiscono gli utensili bisognevoli a questa Caccia; nel superiore, ch’è il secondo, si sta a bell’agio godendola; e dal supremo, ch’è il terzo, l’Uccellator la dirige scuotendo a tempo gli Zimbelli, e stuzzicando i Tordi a trutillare colla Civetta, che loro mostra, e col fischio imitandone egli il canto per trar nelle tese insidie i passaggeri augelletti di tutte le specie: quindi facendo qualche rumor colle labbra, o co’ piedi, e nel tempo istesso lanciando a retta linea per l’aria un tronco di mazza della grossezza d’un pollice, lungo poco più di due palmi, nella cui cima incastrato è come un picciolo tagliere formato di vinchi, li caccia impauriti con impeto nella rete allora, che o posano sopra i verdi rami dentro il recinto, o svolazzando intorno ad essi vi scherzano. Io non credo però ingannarmi asserendo, che il termine di Roccolo, onde da ogni altro uccellatoio questo nostro di pari distinguesi derivato sia da Rocco significante la Torretta, ch’è uno de’ pezzi inservienti al giuoco degli Scacchi, detto già da Latini Rocca de’ ladroncelli, e quindi proprissimamente adattato ad esso, che appunto è come una picciola Rocca, la quale si pianta o sopra il dorso di qualche aprica Collina, o ne’ fertili piani di qualche aperta Campagna per danno de’ volatili, i quali si reputano dal Cacciatore come nemici, cui tende agguati, e cui si compiace assaissimo di predare. Uno di questi però, fra ogni altro vago, sontuoso, e deliziosissimo è quello, che il Signor Conte Gelio Ghellini splendidissimo Cavalier Vicentino ha eretto nella sua Villa tra Novoledo, e Caldogno, sette miglia a un di presso discosta dalla Città, tai per vedere non che i Circonvicini, ma tutti pur vi concorrono que’ generosi Forastieri, i quali capitano frequentemente in queste nostre contrade, e vi si trattengono per ammirare i superbi edifizj, che e nella Città e nel Territorio da’ padri nostri per comodo, e per magnificenza innalzati furono coll’opera de due celeberrimi, e al Mondo tutto ben noti Architetti, e nostri Concittadini Andrea Palladio, e Vincenzo Scamozio. E posciachè non molti stadj lungi da questo ha le sue prime sorgen-