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IL ROCCOLO

E ancor più salutifero,
E più perfetto balsamo.
Or questo a te consacro
Gratissimo lavacro
Ristorator de’ muscoli,
E delle membra languide
Gran padre Nartecoforo,
Accetta il sacrifizio,
E del buon nostro Gelio
Delizie della Patria e degli amici,
Tu fa, che gli anni sian lunghi e felici.
     Oh! ch’egli è pur amabile,
Io sento che l’esofago
Tutto m’inonda e vellica,
Che mi ricrea lo stomaco,
E un non sò che di fervido
Difonde per le viscere,
Che i spiriti m’esilara.
Compagni, affè, ch’io repplico:
S’empian bicchieri e ciotole
Di questo puro
Soave e duro
Vecchio Corbino,
Perchè gli è un vino
Arciottimissimo
Fra i dolciamari,
Cui non v’ha pari.
     Ma voi Donne gentili e delicate,