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nel turbine del mondo 361

per raccogliere qualche cosa e disse a Benedetto porgendogli una lettera chiusa:

«Guardi che Le è caduta una carta.»

Perchè Benedetto si meravigliava, insistette:

«Lei è bene quello del Testaccio? Veda che sarà Sua, faccia presto!»

Faccia presto? Benedetto guardò l’uomo che si era rimesso a sedere. Quegli lo guardò alla su volta e confermò il suo consiglio con uno scatto secco del capo che significava: tu sospetti che ci sia sotto qualche cosa e realmente c’è.

Benedetto guardò la busta. Vi si leggeva questo indirizzo:

«Al garzone giardiniere di villa Mayda»

E sotto, a caratteri più grandi:

«SUBITO»

La scrittura era femminile ma Benedetto non la riconobbe. Aperse e lesse:

«Sappia che il Direttore generale della Pubblica Sicurezza farà il possibile per indurla a lasciare volontariamente Roma. Rifiuti. Quello che segue lo potrà leggere a Suo agio.»

Benedetto ripose frettolosamente la lettera. Ma poichè nessuno compariva e tutto pareva dormire intorno a lui, la cavò, riprese a leggerla. Seguiva così: