Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/344

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L’uomo polìtico. 333 £ d’uopo de! pari credere e che le arti tutte esistano e che insieme il più e il meno si misurino, non solo nel rapporto reciproco, ma altresì in quello con la produzione del giusto Lezzo: perocché se questo è, sono anche- le arti, e se quelle sono, è anche questo; e non essendo qualsivoglia dei due neppur I'"altro sarà mai. Sock. giov. Questo é bensì molto giusto; ma cosa poi ne consegue? For. Ne consegue che potremmo divider l'arte del misurare in quel modo 4 che fu detto, tagliandola in due in questo punto, ponendo cioè da una parte di essa tutte quante le arti che misurano il numero e la lunghezza e l'altezza e la larghezza e i movimenti (i) in rapporto ai loro contrari, e dall'altra quante invece (fanno ciò) in rapporto al giusto mezzo, al conveniente, all’opportuno, al doveroso e a quante altre {de- 1:011 l’attenuazione d’ un contributo alla prova più che d’una prova intera: del resto sarebbe stato golfo dire iitxpi'’vat Sti detxvvTai. Allo stesso senso all’ ingrosso si riduce l'emendamento del Cornar 10 (citato e approvato dal Madwig, 1. c. p. 396.1: In 6ì ,-ipòg tù vvv xitAwi xaì ixaviàg ie/xvva&at òoxeì x. 1. A., che per ciò torna inutile e da rigettare, tanto più che, a voler essere esatti, si sarebbe dovuto, dire npò$ tò tic vvv. T. Mxvvo&ai. Anche il Burnet tiene il testo com’è. (1) S’intende da sè che la sola lezione possibile qui c taxòri/rui, non l'oss'altro perchè Tta%vtt]ras dopo espresse già le tre dimensioni non ha senso. Per la stessa ragione a p. 299 E si ha da leggere iv xàytatv e non Iv n<i%&<jiv. 33| l '