Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/357

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46 L'uomo politico. cosa, potrà essere applicato a qualche classe di queste, come le monete e i sigilli e le impronu in generale. Perocché queste non hanno in S{. alcuna grande specie loro comune, ma altre con gli ornamenti, altre con gli strumenti, a forza bensì, ma pur tirandovele devono finire a consonare. Quanto poi al possesso degli animali domestici, all'infuori degli schiavi, è chiaro eh.- l'allevamento delle razze, di cui sopra abbiame C dato già le suddivisioni, lo comprende tutto quanto. Socr. giov. Certamente. For. Ma la specie degli schiavi e dei servito* i ci rimane ancora tutta, tra i quali io scommetto ci si faran manifesti quelli che contendono col re per la tela proprio ( i ), come allora coi tessitori dicemmo facessero quelli del filare e del cardare e altre tali cose. Chè quelli altri tutti, indicati già come cooperatori, insieme con le opere che abbiamo ora dette sono stati scartati D e furono eliminati dall’attività regia e politica. trascuriamo se ci fosse sfuggita qualche piccola cos,: che mal si acconcia a esser compresa in alcuna di queste „. Meglio però davanti a jiagaAatnofiev il Madwic- (1. c.) aggiunse un <? (caduto forse nel trascrivere per essersi confuso con Po di &Qt'/ipa che precede), e il Burnet Io seguì. In tal t aso sarebbe meglio scriver'. 3 ri* itagaAslnofisv, potendo il Uè esser stato trasportato dopo il verbo come P« fu caduto. Ciò giova al senso: il secondo in tal caso è da cancellarsi senz’altro. Ilo seguito questa lezione. (i) Cioè non per gli strumenti; — vale a dire color* che presumono esser cause non concause.