Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/372

Da Wikisource.

L’uomo politico. - 361 star a sedere sempre per tutta la vita accanto a ciascuno per ordinargli con tutta precisione B ciò che conviene? Quando infatti vi fosse uno capace di ciò, chiunque si fosse di quelli che effettivamente abbiano raggiunto la scienza regia, io credo che difficilmente vorrebbe porre a sé stesso degli impacci scrivendo queste leggi di cui parliamo. Socr. giov. Da ciò che ora fu detto, o forestiero, (egli è chiaro). For. E più ancora, o carissimo, da ciò che stiamo per dire. Socr. giov. Che cosa è poi? For. Ecco qui: poniamoci il caso di un medico o di un maestro di ginnastica, il quale, dovendo partire e star lontano (o almen se lo C immagina) dai suoi curati diverso tempo, non creda che gli allievi o i malati abbiano a ricordarsi i suoi precetti^, e voglia perciò scriver loro delle note. Non ti pare ? Socr. giov. Sta bene. For. E che? Se, rimasto fuori contro la sua opinione minor tempo, ritornasse, forse che oltre quelle cose che ha scritto non oserebbe suggerirne altre, offerendosene altre migliori per gli ammalati, per causa o dei venti o di qualche D altra (influenza) celeste che sia seguita contro l'aspettazione diversamente dal solito, ma persi- " stendo sosterrebbe non doversi trasgredire gli antichi decreti, né col prescriver lui altre cose, nè osando l’ammalato fare diversamente dallo scritto, come se quello solo sia medicale e salubre, Fraccahou, Il Sufiila. 362 L‘