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abitanti dei paesi vicini ai laghi (fatta eccezione pel Garda ) e non è molto rimunerativa, data la distanza dei laghi dai mercati dei grossi centri e delle città. Dopo il Garda, i laghi che maggiormente rendono sono quelli di Caldonazzo, Levico, Molveno, Ledro e Cavedine. Dati statistici sulla rendita di questi laghi — escluso il Benaco del quale parleremo più sotto — non esistono. Quasi tutti i laghi del Trentino sono di proprietà comunale e vengono affittati ai pescatori. Anticamente la pesca dei laghi situati entro i confini del principato di Trento era in potere dei principi vescovi e loro ne spettava l’investitura1. Da un documento del 1257 si rileva che i patti fra la curia vescovile e il pescatore, che prendeva in appalto le acque del principato, consistevano nell’obbligo, da parte del vescovo, di tutelare i diritti del pescatore e di fornirgli vitto e vestito e da parte del pescatore in quello di dare al vescovo tutti i pesci di un valore maggiore di 12 denari2.

Le acque correnti del Trentino sono in prevalenza abitate dalla trota fario e dalla trota lacustris, che vi risale dai laghi. Ne sono ricchi il Sarca, il Chiese fino alla serra di Condino (che ne impedisce la monta), il Noce con tutti i suoi affluenti principali, l’Avisio e i due Leni dalla cascata di S. Colombano fino ad alcune altre cascate superiori. La Fersina ne è totalmente priva, perchè troppo ripida nella parte superiore e troppo interrotta da cascate nel corso inferiore. Il ramo superiore della Brenta è pure privo di pesci perchè mediante bertovelli è impedita l’uscita dei pesci dal lago di Caldonazzo; nell’Adige allignano bene le trote, le tinche, i barbi, i cavedoni ecc.; però la immissione di avanotti si è mostrata inutile, pei lavori di arginazione che si stanno facendo al corso del fiume e perchè i pesci amano risalire nel tratto superiore appartenente al Tirolo.

La zona dei laghi alpini — specialmente di quelli di circo — è caratterizzata dalla prevalenza dei salmarini (Salmo V. S.



  1. Dal Ri. Op. cit.
  2. Cfr. Josef v. Hormayr. Sämmtliche Werke. Stuttgart, 1821. 2, B. pag. 85.