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DEL TANSILLO. 39

CVIII.


    Non abbia il giardin vostro ampie le porte,
Ma gli usci a guisa di fortezza stretti.
Non vi paja d’uom grosso, o donne accorte,
860Ch’orto e giardin confonda ne’ miei detti;
Perchè ne’ bei terren dativi in sorte
Vi sono orti, giardin, selve, boschetti,
Paludi, monti, pian, tuguri e logge,
864E tutto ov’uom si vada, ov’uom s’allogge.

CIX.


    Guarda verso il cammin, che nella valle
Sempre asciutta e fiorita entro di lauro
Tre altre donne assise in sulle spalle
868Non di monton, che nuoti, nè di tauro,
Ma d’asinel che trotta; e verdi e gialle
Le gonne han tutte tre, conteste d’auro:
Io non le posso salutar sì lunge,
872Che la mia stanca voce non c’aggiunge.

CX.


    Se ben son lunge salutar le voglio,
Ancor ch’io gitti le parole in vano:
Griderò ben più forte ch’io non soglio.
876Oh del giallo! oh del verde! ite pian piano,
O venite ver quà ch’io vi raccoglio.
Ancor che ’l grido s’oda di lontano,
Son tanti gl’urli de’ destrier ch’han sotto,
880Che delle voci mie non odon motto.