Pagina:Il buon cuore - Anno IX, n. 09 - 26 febbraio 1910.pdf/4

Da Wikisource.
68 IL BUON CUORE


si mantenne di fronte alla morte: «Addio, mondo senza cuore! La morte mi pare così dolce che i miei occhi non possono neppure inumidirsi».

Persuaso che i suoi compatrioti non lo avrebbero dimenticato, fece trasmettere a sua moglie le sue ultime volontà, pregandola di far celebrare due uffici funebri nelle parrocchie di Saint Martin e di Saint Lèonard a Passayer. «Non affliggerti troppo cara moglie, per la mia sorte. Io pregherò per i miei presso a Dio, e spero di rivedervi tutti parenti e amici, in Cielo, dove noi non cesseremo di lodare il Signore».

Il sacerdote Manifesti che lo preparò alla morte e lo assistette negli ultimi momenti così scrisse: «Sono ancora commosso ed edificato; ricorderò questo uomo, salito al patibolo come un eroe cristiano, come un martire».

Hofer rifiutò la benda, rifiutò di piegare le ginocchia: «È stando in piedi — diss’egli — che io voglio rendere l’anima a chi mi ha creato». Alla prima scarica rimase solo ferito ed allora esclamò: «Francesi, tirate meglio». Anche la seconda non ebbe esito e non fu che un colpo ben diretto di un caporale che mise fine alle sue sofferenze. Così morì a 53 anni Andrea Hofer. Al cader della notte il suo corpo venne sepolto nel giardino della canonica di San Michele ove fu murata una lapide con la seguente iscrizione:

«Qui giace la spoglia del fu Andrea Hofer, detto il generale Borbone, Comandante supremo delle milizie del Tirolo, fucilato in questa fortezza nel giorno 20 febbraio 181o, sepolto in questo luogo».

La tragica ed eroica fine del ribelle, nocque a Napoleone più che igna battaglia perduta. Perfino i suoi più vecchi soldati si inchinarono innanzi alla forza irresistibile di sì profonda convinzione religiosa unita ad un grande sentimento patriotico.

L’esumazione dei resti di Andrea Hofer, per il loro trasporto in patria, fu fatta il 9 gennaio del 1823: il cranio benissimo conservato portava ancora le traccie di due proiettili. Per ordine espresso dell’Imperatore le spoglie di Hofer furono deposte il 21 febbraio 1824 nella chiesa dei Francescani di Innsbruck. Una folla immensa accorse da ogni parte per assistere alla solenne cerimonia. Un monumento in candido marmo si eleva sulla tomba dell’eroe cristiano. Hofer non fu nè un generale nè un uomo di stato. Cionondimeno una figura saliente che vivrà a lungo nella storia come esempio alle generazioni future di fede e di patriotismo.

La commemorazione a Mantova.

Telefonano da Mantova, 20, all’Unione:

Oggi Mantova ha voluto fare omaggio alla memoria di un valoroso ribelle, che pure nella storia rappresenta ed estrinseca la fedeltà più assoluta all’Impero austriaco: Ad Andrea Hofer, fucilato un secolo fa dai francesi come l’istigatore della rivolta e della sollevazione del Tirolo contro le armi repubblicane, per la indipendenza del suo paese.

Sul cippo che sorge in cittadella a ricordo del supplizio — e che fu elevato dagli austriaci — furono deposte delle corone di fiori.

L’attrattiva del Giappone

Quasi ignorato cinquant’anni fa, il Giappone attira ora l’attenzione generale, imponendosi all’ammirazione del mondo intero: le sue vittorie, la sua costituzione politica, le sue produzioni, lo straordinario suo sviluppo in materia di civilizzazione, gli hanno formato una situazione unica fra tutte le nazioni dell’Estremo Oriente. I Giapponesi sono della stirpe linguistica tartaro-finica della razza mongolica, e diversificano nella loro civiltà dai Cinesi; anzi esiste al Giappone una società per escludere la scrittura cinese e introdurre la scrittura latina. Per le sue qualità il giapponese riesce agli europei più simpatico del cinese; anzi si può dire che tutti i popoli hanno lo sguardo fisso su di lui, quasi a chiedergli il secreto del così rapido suo incremento. La gioventù coreana, siamese, cinese, indiana, ecc., accorre nel Giappone a studiarvi le scienze, le arti, il commercio, l’industria, la medicina, l’insegnamento, la politica, in una parola tutti i rami dell’attività umana, ed il Giappone non solo lascia che tutti vadano a lui, ma manda i suoi professori nelle altre nazioni, e vi stabilisce la sua influenza, mentre aiuta e spinge i progressi della loro civilizzazione.

Le cause di un fatto così straordinario, si deducono chiaramente dalla preponderanza dell’insegnamento nel Giappone. Da una recente statistica, ecco su questo punto delle cifre, che non hanno bisogno di commento:

Scuole primarie: 27.338, con 150.301 professori e 5 milioni 156.313 allievi. Scuole secondarie: 266 con 4,817 professori e 100.853 allievi. Scuole normali: 64 con 1.103 professori e 16.373 allievi. Scuole diverse di diritto, di medicina, d’agricoltura, di commercio, d’industria, di navigazione, ecc., 3.779 con 20.808 professori e 250.930 allievi. A queste bisogna aggiungere le Scuole superiori che dipendono direttamente dal Ministero dell’Istruzione pubblica, cioè: due Università, tre scuole normali superiori, sette scuole superiori di commercio e d’industria, cinque scuole speciali di medicina, due d’agricoltura, una di belle arti, un’accademia di musica, una scuola di lingue straniere, ed infine cinque scuole normali speciali per formare dei professori di liceo e di scuole commerciali, con 2,730 professori e 19.540 allievi.

Mentre una simile forza si afferma sul terreno dell’insegnamento, le più recenti statistiche ci danno una cifra da 60.000 a 65.000 cattolici al Giappone, di fronte a circa 65.000 protestanti e 30.000 scismatici su di una popolazione totale di più di 50 milioni d’abitanti.

Ora, tutti i popoli civili, i quali, ciascuno per proprio conto, pensando d’avere dei diritti come dei doveri in tema di colonie, di missioni, d’intraprese d’ordine commerciale, morale e religioso, tendono, in una forma o in un’altra, ad esercitare un’influenza legittimata dalla nobiltà dello scopo, è giusto che collo sviluppo dei commerci e delle industrie, cerchino associarvi lo sviluppo del cattolicismo, come luminoso fattore e corroboratore delle migliori iniziative.

A questo scopo, la Società delle Missioni straniere, da una ventina d’anni si è unita per l’insegnamento su-