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IL BUON CUORE 125


educa in patria migliaia e migliaia di giovanetti, tiene alto e venerato all’Estero il nome italiano, illustrandolo colla grandiosità delle opere, perpetuandolo coll’insegnamento dell’idioma gentile, professandolo colla bandiera tricolore, che, negli eventi lieti o tristi della madre patria lontana, essa inalbera sulle sue innumerevoli case, sulle tende delle sue missioni.

Ma non solo per questo. La Congregazione Salesiana non è un rudere d’istituto sopravvisuto a sè stesso. Essa vive intensamente la vita del suo tempo. Oggi, così nel bene come nel male, s’affermano le masse umane. Inutile negare il fenomeno, non solo inutile ma pericoloso tentare di comprimerlo, anzichè incanalarlo nelle grandi vie della giustizia. Ebbene, ecco sorgere, per intuito d’un santo, la Congregazione Salesiana e rivolgersi precisamente alla educazione delle masse, attuando una azione sanamente democratica, dove gli studi classici, la scuola professionale e l’artigianato si danno bellamente la mano. Un giorno don Bosco aprì un collegio — quello di Valsalice in Torino — per accogliervi i figli delle classi alte; ma, dopo non molto, lo chiuse. Dev’essersi accorto che quella non era la sua via, lo chiuse e non ne fece altro. Intensificò il suo programma di elevazione degli umili, di quelli che dovevano, tra non poco, spostare l’asse sociale, creando un nuovo centro di gravitazione. La storia imparziale dirà, quando questa Congregazione avrà fatto il suo tempo, come l’han fatto molte altre che s’ostinano a condurre una vita grama, dirà quanto essa abbia giovato alla soluzione pacifica della questione sociale. Noi ci limitiamo a constatare ch’essa restituisce ogni anno alla società migliaia di giovani, i quali, nelle varie professioni o nei mestieri, portano un patrimonio di convinzioni morali e patriottiche.

Sì, anche patriottiche, pur se a qualcuno non piaccia, poichè, ciò che distingue la Congregazione Salesiana da ogni altra e su ogni altra la eleva, è il profondo sentimento patriottico ch’essa mette nello sviluppo dell’azione sua. Nè essa fa perciò opera di partito, chè anzi da ogni partito abborre. Ma a tutto ciò che è italiano essa presta largo e sincero culto, non disconoscendo, anzi approvando col fatto di un insegnamento non settario della storia, le ragioni per cui la patria è sorta dall’antico servaggio. Ed è per questo che coloro i quali hanno avuto la fortuna, come chi scrive queste note, di uscire dalle sue scuole, le serbano, anche se poi militano in campo non cattolico, una tenera riconoscenza, un’affezione figliale che nulla può cancellare; è per questo ancora che il Governo e tutte le più alte autorità dello Stato, e uomini di diversi partiti, partecipano oggi ufficialmente al suo dolore per la perdita del Capo venerato, ciò che non avverrebbe per nessun altro istituto religioso o che, avvenendo, scatenerebbe tempeste di polemiche con immediate ripercussioni politiche.

Alla salma di don Rua, collaboratore e continuatore di don Bosco, si può quindi rendere l’omaggio che si deve rendere agli eroi della carità ed ai veri benefattori del popolo, senza credere di abbassare perciò la propria bandiera. Anzi tutte le bandiere, di tutti i

partiti, si dovrebbero alzare per salutare le spoglie mortali di chi predicò ed esercitò il bene per il bene, senza secondi fini. Una bandiera, come si vede, che può ben comprendere e sintetizzare tutte le altre.

a. f.

La MILANO MEDICA

(Guida medica di Milano e Provincia)

ANNO 1910.

Faccio questa guida — che uscirà regolarmente ogni anno — nell’interesse del corpo sanitario, ma più ancora del pubblico.

Il corpo sanitario di Milano e provincia ha interesse a farsi conoscere.

Ma il pubblico, se ha interesse a conoscere i medici per una opportuna scelta dei medesimi in caso di bisogno, ha anche un interesse grande a sapere tante altre cose che riguardano l’assistenza sanitaria, e che sono ignorate dai più, siano essi ricchi o poveri.

Ad esempio:

– Come si fa accettare un ammalato in un ospedale pubblico o privato?

– Quali e quanti sono i sussidi per baliatico, per cronici, per impotenti al lavoro?

– Quali e quanti sono gli assegni dotali per poveri, e chi li distribuisce?

– Dove si può trovare un bravo infermiere, od una suora in caso di malattia grave?

– Quali e quante sono le altre istituzioni sanitarie che provvedono al ricovero di un pazzo o d’un deficiente, o d’un derelitto, ecc., ecc.?

– Quali e quante sono le Case nazionali di produzione farmaceutica che onorano il nostro massimo centro commerciale?

– Quali e quanti sono i buoni rimedi raccomandabili ogni anno?

– Quale è la fisionomia delle 300 e più condotte medico-chirurgiche in cui è divisa la provincia di Milano? Permodochè, se una di esse resta vacante, un medico possa sapere a priori se gli conviene o no. Permodochè anche un non medico che voglia andarvi a villeggiare, o mettere un bambino a balia possa farsi un’idea del luogo (servizio medico-farmaceutico — comodità di cibo — comodità di comunicazioni colla città).

Questa roba ed altra inoltre conterrà la «Milano Medica» in modo conciso, ma chiaro e pratico.

Essa — come epilogo — porterà un capitolo originale di medicina popolare, in modo che il lettore in pochi anni avrà un libro completo di medicina famigliare riunendo i vari capitoli annuali.

Quest’anno la guida tratterà del Breviario della bellezza, egualmente utile agli uomini come alle donne; giacche tutti i figli d’Adamo tendono ad essere meno brutti che sia possibile.

E — cosa ancor più unica che rara — la «Milano Medica» sarà distribuita gratis a tutto il corpo sanitario — a tutti gli uffici, alberghi, clubs — a tutte le principali famiglie della città e provincia di Milano. Una tiratura e diffusione senza esempio.

Dott. Favari.




Il Municipio di Milano ha ordinato 150 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.