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IL BUON CUORE 131


efficacemente contribuito alla messa in valore ed al grandioso sviluppo delle giovani Americhe, allora pur essendo buoni cittadini di quei paesi, si sentiranno orgogliosi della loro origine e vorranno che la loro lingua largamente parlata laggiù, stia a testimoniare la vasta azione che la loro razza ha avuto nella formazione di quei popoli: allora il vincolo di affinità e di affezione fra loro e la madre patria rimarrà per sempre.

Scarsi sono stati i successi delle scuole sussidiate in America dal R. Commissariato; il numero dei fanciulli italiani che le frequentano è irrisorio di fronte a quello enorme della popolazione italiana in quei paesi. Date le leggi degli stati Americani a questo riguardo, e specialmente degli Stati Uniti del Nord (vi si vieta l’istituzione di qualunque scuola straniera che non sia annessa a qualche istituto con scopo di culto), vediamo che l’azione del Governo nostro è ben ristretta, e se si vogliono avere là delle scuole che stiano a pari con quelle pubbliche americane, a cui anche le famiglie agiate possano affidare l’istruzione dei loro figli, bisogna ricorrere alle scuole tenute da Comunità religiose o parrocchiali, come le hanno i Tedeschi nelle loro colonie, dove hanno ottenuto che si parli solo la loro lingua anche nelle pubbliche assemblee e nelle scuole municipali. Noi invece le abbiamo in numero scarsissimo e poco sussidiate: l’Italica Gens si propone di adoperarsi con tutte le forze per promuoverle su larga scala, facendole sorgere dove non esistono, curando che si insegni con profitto l’Italiano in quelle molte che già ci sono, ma in cui tale insegnamento non si fa, additando la loro opera nazionale al giusto aiuto del R. Governo.

Queste infatti sono oramai riconosciute opportunissime da quanti si sono occupati dell’argomento con conoscenza personale delle condizioni e dei luoghi; e non solo per la possibilità che offrono di diffusione grande anche nelle colonie più piccole e lontane, ma altresì per gli scopi sociali e politici cui la scuola deve servire.

Devesi tener per certo che nell’animo dell’individuo come di un popolo, la religione ed il linguaggio formano come un carattere fondamentale unico ed inscindibile: se si perde l’una si perde anche l’altro. Scrive l’illustre Mons. Bonomelli: «finchè un popolo conserva la sua lingua nativa, con essa conserva la memoria della patria, l’eredità sì cara delle tradizioni domestiche e nazionali, religiose e patriottiche. Fate che perda la sua lingua nativa, lo vedete quasi ramo staccato dall’albero suo e ficcato in terra, crescere e vivere a se solo: lo vedete assimilarsi ad un altro popolo, perdere la sua personalità nazionale. Molte migliaia di italiani, emigrati negli Stati Uniti, alla seconda, alla terza generazione sono assimilati agli Americani, cessano di essere Italiani, e, ohimè, assai volte cessano d’essere cattolici; con la lingua della patria, hanno anche perduta la religione della patria».

Da ogni punto di vista dunque le scuole di cui sopra abbiamo detto meglio di qualsiasi altro genere corrispondono agli scopi. Scriveva l’anno scorso il vice Console addetto per l’emigrazione a Philadelphia, dott. Luigi Villari in una sua relazione al Commissariato:

«Io credo che le scuole parrocchiali siano il miglior mezzo per mantenere la lingua ed i sentimenti Italiani fra gli emigranti, poichè i Sacerdoti hanno altra influenza sui bambini e sulle famiglie, oltre quella della scuola. Nelle scuole di questo genere da me visitate, ho potuto constatare che vi si insegna realmente l’Italiano e che vi s’instillano sentimenti patriottici. I resultati ottenuti sono certo più proficui di quelli ottenuti finora da certi tentativi di scuole o di altre istituzioni laiche che hanno la vita e la durata dei funghi».

Accanto all’aiuto morale, abbiamo detto che un altro di carattere più materiale occorre sia esplicato a vantaggio dei nostri emigrati.

A tal fine l’Italica Gens si propone di far sorgere nelle Americhe, dalle regioni nordiche del Canadà alla punta estrema della Terra del Fuoco, una fitta rete di Segretariati per gli emigranti, rete di Italianità che deve abbracciare i grandi centri ed i paesi più piccoli e più remoti, ogni luogo dove si trovano italiani.

Lo stesso nome di Segretariato ne indica il compito generale di assistenza, compito che viene ad essere reso possibile e facile in una quantità di occorrenze le più svariate anche mediante corrispondenti che ogni segretariato può avere fra persone che possano essere di aiuto alla Federazione, come industriali per il collocamento al lavoro, avvocati per pratiche legali, medici per l’assistenza ad infermi, proprietari di campagna, ecc., tutte persone che accolgano le raccomandazioni dei Segretariati e forniscano le informazioni loro richieste.

A provvedere alla funzione necessaria di ispezione su questi uffici il Segretario centrale dispone di Ispettori viaggianti che alla completa conoscenza della finalità della Federazione, uniscono quella egualmente perfetta dei luoghi nei quali devono esercitare la loro giurisdizione.

Un motivo, in modo speciale, rende eminentemente proficua l’opera del Missionario a vantaggio dei nostri connazionali emigrati: il disinteresse personale. Lungi infatti dallo scopo di speculazione o anche solo di guadagno che ha fatto fallire il fine di tanti altri istituti, i Missionari si accingono alla nobile impresa per pura carità sociale ed amor di patria, avendo in vista unicamente ricompense ultramondane.

Quella diffidenza che il nostro emigrante, ingiustificatamente quanto si vuole, ma pure ha verso tutti coloro in cui trova o in cui suppone carattere governativo, egli non ha verso i Sacerdoti italiani, i quali invece hanno grande ascendente sopra di lui.

Questi requisiti faciliteranno alla Italica Gens la sua opera di assistenza agli emigranti specialmente in quel compito così importante qual è il collocamento al lavoro nei paesi americani.

Poichè è noto che la cattiva distribuzione delle nostre genti lavoratrici, ed in particolare i loro affollamenti nei quartieri di alcune città (in un quartiere di New-Jork vi sono 500.000 italiani) in condizioni nocive alla igiene fisica e morale, già da tempo preoccupano