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134 IL BUON CUORE



     de la sublime fanciulla d’Orleans!...
O forte, o pia, senti, la patria
che a l’Anglico giogo strappasti,
oggi ancora Ti acclama e T’invoca.

     E la Latina sorella italica,
lieta del nuovo serto purissimo,
che sotto il suo ciel T’incorona,
pur Ti acclama e T’invoca. Deh ascolta!

     Fraterno patto, le Franche e l’Itale
forze avvalori; per sempre sperdansi
le nubi che l’odio e il servaggio
tra nazione e nazione addensavano.

     Tutto a feconde gare magnanime
si esalti il mondo; e, come libere
ondeggian le varie bandiere,
così libera ascenda la fede.

Maria Motta
Maestra Cieca.


Religione


Vangelo della quarta domenica dopo Pasqua


Testo del Vangelo.

Gesù disse a’ suoi discepoli: Io vado a Lui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda: dove vai tu? Ma perchè vi ho detto queste cose la tristezza ha ripieno il vostro cuore. Ma io vi dico il vero: È spediente per voi che io men vada; perchè se io non me ne vo, non verrà a voi il Paracleto; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E venuto ch’Egli sia, sarà convinto il mondo riguardo al peccato, riguardo alla giustizia, e riguardo al giudizio. Riguardo al peccato perchè non credettero in me; riguardo alla giustizia, perchè io vado al padre, e già non mi vedrete: riguardo al giudizio poi, perchè il principe di questo mondo è già stato giudicato. Molte cose ho ancora da dirvi: ma non ne siete capaci adesso. Ma venuto che sia quello Spirito di verità, v’insegnerà tutta la verità: imperocchè non vi parlerà da se stesso; ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà quello che ha da essere. Egli mi glorificherà, perchè riceverà del mio e ve lo annunzierà.

S. GIOVANNI, Cap. 16.


Pensieri.

Che cosa e rimasto a noi di Gesù Cristo? Il suo insegnamento? L’impulso dato da Lui? Solo questo? Non ci siam rivolti mai queste domande?

Forse no, perchè, in genere, la massa dei cristiani non pensa la propria fede, non scende a scrutar nell’intimo, nel profondo della propria coscienza e s’appaga di pratiche religiose alle quali, a volte, ed è lo scandalo grande degli increduli, non corrisponde una vita più pura, più disinteressata, più santa di quella di coloro che non si dicon credenti!

Ricerchiamo, dunque, che cosa è rimasto a noi di Cristo.

Ogni grande pensatore, ogni filosofo lascia le sue dottrine: in questo senso è in questo senso solo ci è rimasto qualcosa di Gesù?

Gli apostoli, sgomenti e atterriti dopo la morte di Cristo, rinchiusi e nascosti per timore dei nemici;... gli apostoli, dopo qualche tempo, risorgono a vita novella, si sentono forti e coraggiosi, stimolati, portati a continuare l’apostolato del suo Maestro.

Come prima della sua morte, con essi in modo ineffabile, Gesù li ispira, li protegge, li guida.... ed essi si dicon pieni dello spirito di Lui!

Che vuol dire?

Dopo aver studiato e meditato i dialoghi di Platone, si può dire d’avere il suo spirito? E si può dire opera sua un sistema filosofico che abbia, in quella meditazione, la sua origine? Mai più!

Di un San Bernardino da Siena, invece, ad esempio, che riproduce le opere del poverello d’Assisi, noi diciamo che ha lo spirito di S. Francesco.

Nella scrittura c’è un’espressione sensibile di quanto ora stiamo dicendo.

Il profeta Elia è rapito sul carro di fuoco: da esso cade il suo mantello di cui Eliseo, il discepolo, si ricopre, ed in lui è lo spirito d’Elia: egli compie le opere del suo maestro.

Solo l’uomo santo può lasciare il suo spirito!

Vedere il bene e operarlo è dalla natura; sperimentarne l’efficacia, sentirne l’azione è dell’uomo religioso.

Gli apostoli, seguendo l’impulso del bene, di Dio, sentivano d’accordarsi coll’insegnamento di Gesù e ne facevano una cosa sola.

Noi saremo sicuri d’esser con Cristo, d’appartenergli, di vivere della sua vita, nonostante le mutazioni profonde dell’esistenza in tanti secoli, se noi, davanti a Dio e al mondo, ci ritroviamo nello stesso atteggiamento di Cristo.

Solo i Santi possono lasciare il loro spirito.... non i sapienti, non gli eruditi, non i grandi.

Solo i Santi assurgono a tanto potere, raggiungono tanta efficacia d’azione.

L’impulso che vien dall’anima loro, dalla loro opera, dalla loro parola, dalla loro rassegnazione nel dolore, dalla loro umile esultanza nella pace è lievito di vita religiosa e superiore nel mondo....

L’impulso loro s’accorda con quello dello spirito del bene, di Dio.... esso, direi, rende quello divino più sensibile, più efficace; esso è lo strumento più eletto di cui si serva lo spirito divino per estendere il suo regno nel mondo! Che cosa magnifica e meravigliosa! Che dignità incomparabile, che potrebbe, che dovrebbe esser quella d’ogni discepolo di Gesù, specialmente dei sacerdoti, dei genitori, degli educatori cristiani!

Oh, come noi dobbiamo sempre più intimamente vivere con Gesù, seguire, nelle nostre opere, l’impulso del bene, compire ogni lavoro nostro con animo religioso.... allora potremo sperare che, anche morti noi, o cessata l’azione nostra esteriore, duri però ancora