Pagina:Il buon cuore - Anno IX, n. 33 - 13 agosto 1910.pdf/3

Da Wikisource.

IL BUON CUORE 259


Mostreremmo, con questa nostra sorpresa, di conoscere ben poco gli uomini spirituali, divini. Appunto perchè essi non vivono che dell’infinito, del soprassensibile son così pronti e generosi nel dare le cose di quaggiù!

Nessuno uguaglia in generosità, in larghezza queste persone! I ricchi ricuseranno un’elemosina, troveranno che anche la carità deve esser limitata; gli apostoli, i santi non sanno queste limitazioni, danno senza pensare, senza far calcoli, gioiosi di dare..... e quando non hanno più nulla, dànno tanta tenerezza, tanta sollecitudine, tanto fine, delicato sentimento che supera ancora il dono materiale.

Che esempio ci dànno i santi, di generosità, nella loro povertà; di larghezza, nella loro austerità; di gentile bontà nella rigidezza con sè.

Che benedizione per noi che Gesù susciti tali suoi seguaci!

Alla compassione di Gesù per le turbe affamate i suoi discepoli rispondono: E chi potrà qui nella solitudine sfamarli con pane?

Pare vogliano prevedere e impedire che Gesù pensi a disporre delle loro provvigioni.

Non giudichiamo severamente i discepoli: noi, nel caso loro, che facciamo?

Ma Gesù non mostra d’intendere il sentimento dei discepoli e li invita a portare quello che hanno..... e tutta la turba si satollò e, dopo saziata, la licenziò.

Quando si tratta di far del bene, non ritraiamoci, adducendo che possediam poco, che abbiamo poche risorse..... portiamo a cuor largo quello che abbiamo e Dio moltiplicherà con la sua grazia le nostre povere cose, completerà con il suo aiuto i nostri deboli sforzi.

Un po’ più d’amore per il prossimo e un po’ più di fiducia nella provvidenza noi abbiamo di bisogno: quando sarem ricchi di carità e di fede Dio rinnoverà i dolci miracoli della sua misericordia divina anche con noi!

Pensieri del Card. Newman sull’Assunzione


Non appena abbiamo colpito colla fede la gran verità che Maria SS. è la Madre di Dio, altre verità meravigliose procedono da questa; ad esempio, che Essa fu sottratta all’ordinaria condizione dei mortali non solo di morire, ma di risolversi in terra, cenere e polvere. Essa dovè morire, e morì, come morì il suo Figlio perchè era uomo. Ma ragioni varie, dateci dagli scrittori sacri provano che il suo corpo, quantunque separato per qualche tempo dall’anima e affidato alla tomba, non vi restò per sempre, ma fu prontamente riunito a quest’anima benedetta e risuscitato da nostro Signore per una vita novella di gloria celeste ed eterna.

La ragione più toccante che persuade tal conclusione è: che altri servi di Dio furono tolti dalla tomba dalla potenza divina, e che non è supponibile che nostro Signore abbia concesso un simile privilegio a taluni suoi eletti, negandolo poi alla propria Madre.

S. Matteo racconta come dopo la morte di nostro Signore là sulla Croce «i monumenti si aprirono, e molti corpi dei Santi che si erano addormentati del sonno di morte, risuscitarono; e usciti dai monumenti
dopo la risurrezione di Lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti (XXVII, 52 53)». S. Matteo parla di «corpi di Santi» cioè, di santi Profeti, Sacerdoti e Re dell’antica legge, che risuscitarono, anticipando la risurrezione finale.

Possiamo noi supporre che Abramo, Davide, Isaia, Ezechia abbiano potuto venire favoriti in tal modo, e non anche la Madre di Dio? Non aveva Essa un diritto speciale sull’amore del suo divin Figlio per possedere nel mondo tutto ciò che una creatura poteva? Non era Ella più prossima e legata a Lui, di quanto lo fossero i Santi che la precedettero? E poteva essere conveniente che la legge del sepolcro ammettesse una eccezione a riguardo dei Santi e non riguardo a Maria? È per ciò che noi diciamo con fiducia come nostro Signore avendola in virtù della sua Passione preservata dal peccato e dalle conseguenze del peccato, non perdette tempo per ispandere sul suo corpo come sull’anima sua, la pienezza dei meriti di questa Passione.

Un’altra considerazione che condusse all’Assunzione di Maria al Cielo dopo morte — senza di cui avrebbe dovuto aspettare la risurrezione generale dell’ultimo giorno — ci è fornita dalla dottrina della sua Immacolata Concezione. Per la sua Immacolata Concezione bisogna intendere non solo che Maria SS. non commise mai peccato d’alcuna sorte, neppur veniale, nè in pensiero, parole o azione; ma, più ancora, che il peccato di Adamo, o ciò che è chiamato il peccato originale, non fu mai suo peccato, come è il peccato che si attacca in tutti i discendenti di Adamo.

Per la sua Assunzione bisogna intendere, che, non solo la sua anima, ma anche il corpo fu, dopo morte, portato al Cielo; cosicchè nel caso suo non vi ebbe un lungo periodo di sonno nel sepolcro come è il caso di tutti gli uomini, i grandi Santi non esclusi, i cui corpi aspettano la risurrezione dell’ultimo giorno.

Una ragione molto convincente per credere all’Assunzione di Maria SS., è che il suo divin Figlio l’amava troppo per soffrire che il suo corpo restasse nel sepolcro. Una seconda ragione è che Maria non era cara a nostro Signore soltanto come una madre è cara ad un figlio, ma anche perchè Ella era santa d’una santità transcendente ed era piena e traboccante di grazia. Adamo ed Eva erano stati creati giusti e innocenti, e avevano ricevuto da Dio grazie in misura abbondante; per cui, se non avessero peccato, i loro corpi non avrebbero dovuto tornare alla terra; ma peccato che ebbero, per questo fu detto loro: Siete polvere ed in polvere ritornerete. Se adunque Eva, la bellissima figlia di Dio, non dovea, restando innocente, risolversi in cenere e polvere, non diremo noi che Maria, non avendo peccato mai, dovette conservare il privilegio che Eva aveva perduto? Che aveva fatto Maria perchè, questo privilegio primitivamente accordato ai nostri progenitori a Lei fosse tolto?

La di Lei bellezza doveva dunque mutarsi in corruzione e il suo oro purissimo impallidire senza ragione? È impossibile.

Ecco perchè noi crediamo che, per quanto Ella sia passata attraverso la morte come Nostro Signore istesso,