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292 IL BUON CUORE


il bello, magnifico, glorioso risultato dei ristauri fosse dovuto a me solo. Rare volte io credo che ad un ambiente architettonico il più armonioso di linee pure ed eleganti, si sia sposato ad una decorazione più indovinata per tinte e ornati e dipinti e fulgori di luci e di ori, come nel Santuario della Madonnina d’Alzate. Il dipinto centrale della volta — l’Assunzione — è veramente artistico. Un bravo di cuore al pittore Beghé, e lode incondizionata ai suoi collaboratori.

Si può immaginare quindi se, sparsa la voce di codesti ristauri e, giorni fa anche la notizia dei felici risultati, dovesse far difetto l’affluenza dei divoti e dei curiosi! Alle tre della mattina del giorno della Natività di Maria, convenuta da cento parti, sbucata dalle selvagge boscaglie, che avvolgono quasi in cupo mistero il Santuario, una folla impossibile a numerarsi, con qualche cosa di fantasioso, di romantico in quel pellegrinaggio notturno, al chiarore di fantastiche lampadine, era già là a gremire il piazzale, aspettando la Messa delle tre e mezzo; tanto da avere qualcosa di inquietante, e la sua massa enorme e l’impazienza. E da allora fino a tarda sera, fu una fiumana incessante di gente d’ogni età e condizione, un torrente umano che si versò al Santuario; ma così tranquillo, composto, rispettoso, che anche i due soli militi della benemerita mandati sul luogo per ragione d’ordine, erano superflui.

Al trar delle somme, non si poteva aspettare di più e di meglio, anche dal lato materiale — cioè l’animatissima fiera che si allineava lungo il maestoso viale del platani, e la fortunata pesca di beneficenza in prò del Santuario — che fece affari d’oro.

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Religione


Vangelo della domenica seconda dopo la Decollazione


Testo del Vangelo.

Diceva il Signore Gesù a’ suoi discepoli: Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi vestiti da pecore, ma al di dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si coglie forse uva dalle spine, o fichi dai triboli? Così ogni buon albero porta buoni frutti; e ogni albero cattivo fa frutti cattivi. Non può un buon albero far frutti cattivi; nè un albero cattivo far frutti buoni. Qualunque pianta che non porti buon frutto, sarà tagliata e gettata nel fuoco. Voi li riconoscerete adunque dai frutti loro. Non tutti quelli che dicono: Signore, Signore, entreranno nel regno de’ cieli; ma colui che fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, questi entrerà nel regno de’ cieli.

S. MATTEO, cap. 8.


Pensieri.

Li riconoscerete dai loro frutti i falsi pastori che dovete fuggire, ammonisce Gesù, e, di conseguenza, le
opere saran quelle che parlano anche in favore dei veri profeti.

Ecco il criterio che noi dobbiamo seguire per vedere a chi, quando, possiamo dare la nostra fiducia.

Non dobbiamo basare i nostri giudizi sulle apparenze; sulle diversità di opinione o di scuola.... Gesù non ci ha insegnato così, Egli ci ha detto solo di guardare ai frutti, alle opere.

I buoni frutti testimoniano della bonta dell’albero; i frutti cattivi non si possono cogliere che su cattive piante!

Seguiamo i consigli di Gesù noi nei nostri giudizi?

Davanti a un’opera buona, a una vita tutta spesa per la verità e per il bene, diciamo noi, come Gesù vorrebbe, i frutti son buoni, dunque è buono anche l’albero o, piuttosto, non indaghiamo prima da che parte la persona in questione proviene e a secondo di questa noi diciamo bene o male ciò che non è che bene?

Oh, noi siamo cristiani ossequienti all’insegnamento di Gesù solo in quello che ci accomoda; in questo caso, invece di imitare il Maestro che proclamava il bene dove lo trovava, anche a costo di suscitare malcontento intorno a sè, noi somigliamo i contemporanei di Gesù che, invece di arrendersi davanti alla sua santità, davanti ai suoi prodigi ripetevano: può mai venire alcunchè di buono da Nazaret?

Oh, quante volte, leggendo il quarto Vangelo, penso, gemendo, a quanti, dopo Gesù, possono però ripetere con lui: «Molte buone opere vi mostrai da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?»

E quante volte, alla semplice domanda pare risponda un grido come quello della turba inferocita che chiedeva la crocifissione di Cristo!

Oh, Signore!

«Ogni pianta che non porti buon frutto, si taglia e si getta nel fuoco...»

Le buone piante danno frutti buoni e queste hanno conservata la vita. Ma quelle che danno frutti cattivi vengono tagliate e gettate sul fuoco.

La vita felice è per la sola virtù; non basta evitare il male, bisogna fare il bene.

In altre pagine il Vangelo ammonisce che gli alberi infruttiferi devono essere sradicati, perchè inutilmente aduggiano il terreno ed è detto che se un albero improduttivo sussiste, è solo per la misericordiosa speranza che la sterilità sia temporanea....

Che piante siam noi?

Siam noi vive, perchè facciamo il bene o perchè Dio attende che ci scuotiamo e ci salviamo? Oh, se è così, non tardiam più a rispondere con la nostra vita mutata alla paziente indulgenza del Signore....

Il tempo lasciatoci per lavorare noi non sappiamo quando finirà: mettiamoci all’opera prima che cali la sera della nostra giornata terrena....

E il Vangelo continua chiarendo quali sono le opere, i frutti che noi dobbiamo dare.

Non bastano le preghiere, le pratiche di pietà; non