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398 IL BUON CUORE


sia di genio sia di bontà, fu il cappuccino, il Padre Cristoforo. Nel secondo volume delle sue Letters and Correspondance, pag. 285, sente il bisogno di sfogare l’animo suo nei riguardi dell’impressione riportata davanti al quadro della sublime carità, della coraggiosa franchezza, della tanto naturale e modesta vita d’un autentico eroe della Chiesa Cattolica, e scrive: «Ah! che questo padre cappuccino dei Promessi Sposi mi ha penetrato il cuore come un pugnale; io non posso più liberarmene.»

Ora queste parole d’un Newman, di un genuino rappresentante del mondo intellettuale, esigente, critico, d’Inghilterra, e sono l’esponente dell’accoglienza massima che si potesse fare ad un cappuccino, e sono l’indice di ciò che devono aver pensato e fatto migliaia di inglesi che prendevano l’intonazione e la parola d’ordine dal Reverendo Newman. La figura di P. Cristoforo per i paesi anglo-sassoni avrà quindi innanzi il migliore dei passaporti e la più autorevole raccomandazione; penetrerà ovunque bene accolta, festosamente incontrata, complimentata, benedetta; e tutti i lettori, del «The Betrothed lovers» proveranno un sempre crescente godimento intellettuale, trasaliranno di piacere, di gioia ogni volta che il loro sguardo si arresterà sul cappuccino italiano cinto di tanto seducente fascino quale glielo comunicò Manzoni.

La storia di questo frate è narrata dal mirabile episodio contenuto nel Capitolo IV dei Promessi Sposi, e dalle sparse vicende sue intrecciate nei casi di Renzo e Lucia, terminate da un epilogo smagliante, divino, là in quel luogo di desolazione e di morte, il lazzaretto, dove consuma il suo olocausto in servizio degli appestati. Quante altre vite di uomini eccezionali furono narrate da un genio con più arte, oppure con più naturalezza, senza ombra d’artifizio, d’amminicoli leziosi di una letteratura vuota e pomposa e gonfia?

E questo è il segreto che spiega la straordinaria accoglienza fatta al Padre Cristoforo dalla gente anglosassone. Il Cappuccino Scozzese, per quanto personaggio storico, venne presentato con tal veste romantica da parere un personaggio immaginario, e per di più molto antipatico, repulsivo; mentre il Padre Cristoforo, per quanto un personaggio immaginario, venne presentato con tanta naturalezza e veste da sembrare un personaggio storico o quanto meno reale. La sua storia verrà letta sempre con interesse; mentre quella del Cappuccino Scozzese, dopo l’opera dei critici, e quella di maggior autorità fra i lettori di simile letteratura, la critica del P. Thurston si può ritenere abbia finito i suoi giorni.

L. Meregalli.

Le vittime dell’aviazione


La noia cresce, cresce sempre e non accenna ancora p urtroppo a terminare. Dopo la morte di Geo Chavez, d el trionfatore delle Alpi, in questi due mesi sono già m orti altri 12 aviatori. Il crescendo è impressionante. Ecco pertanto la triste statistica:

I. Luogotenente Selfridge - Forte Meyerva - 11 settembre 1937.

2. M. Lefébvre - Iuvisy - 15 settembre 1909.

3. Capitano Ferber - Boulogne-sur-Mer - 22 settembre 1909.

4 Fernandez - Nizza - 6 dicembre 1909.

5. Delagrange - Bordeaux - i gennaio 1910.

6 Le Blon - San Sebastiano - 2 aprile 1910.

7. Hauvette Michelin - Lione - 13 maggio 1910.

8. Zosely - Budapest - 12 giugno 1910.

9. Herr Robl - Breslaft - 3 luglio 1910.

10. Wachter - Reims - 3 luglio 1910.

11. Daniel Kinet - Gand - 11 luglio 1910.

12. Rolls - Bournemouth - 12 luglio 1910.

13. Cherley Walden - New York - 3 agosto 1910.

14. Nicola Kinet - Bruxelles - 3 agosto 1910.

15. Tenente Vivaldi Pasqua - Magliana - 20 agosto 1910.

16. Masdy - Aruhem - 27 agosto 1910.

17. Hamilton - New York - 10 settembre 1910.

18. Barneth - Folkstone - 22 settembre 1910.

19 Geo Chavez - Domodossola - 23-27 sett. 1910.

20. Poillot - Chartres - 25 settembre 1910.

21. Maas - Metz - 2 ottobre 1910.

22. Madjeuritch - Pietroburgo - 8 ottobre 1910.

23. Capitano Madiot - Bragelle - 24 ottobre 1910.

24. Tenente Mente - Magdeburgo - 25 ott. 1910.

25. Blanchard - Issy - 26 ottobre 1910.

26. Tenente Saglietti - Centocelle - 27 ottobre 1910.

27. Johnston - New York - 1 novembre 1910.

28. Peters - Berlino - 11 novembre 1910.

20. Ralph Johston - Denver - 18 novembre 1910.

30. Ing. Enrico Cammarota - Centocelle - 3 dicembre 1910.

31. Giuseppe Castellani - Centocelle - 3 dic. 1910. Religione


Vangelo della domenica quinta d'Avvento


Testo del Vangelo.


Giovanni rende testimonianza di Lui, e grida dicendo: Questi è colai del quale io diceva: Quegli che verrà dopo di me è da più di me perchè era prima di me. E della pienezza di Lui noi tutti abbiamo ricevuto una grazia in cambio di un’altra: perchè da Mosè fu data la legge: la grazia e la verità per Gesù Cristo fu fatta. Nessuno ha mai veduto Dio: l’Unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, Egli ce lo ha rivelato. Ed ecco la testimonianza che rende Giovanni, quando i Giudei mandarono a Gerusalemme i sacerdoti e leviti a lui, per domandargli: Chi sei tu! Ed ei confessò, e non negò; e confessò: Non sono io il Cristo. Ed essi gli domandarono: E che adunque: Sei tu Elia? Ed ei rispose: Nol sono. Sei tu il Profeta? Ed ei rispose: No. Gli dissero pertanto: Chi sei tu, affinché possiamo rendere risposta a chi ci ha mandato? Che dici di te stesso? Io sono, disse, la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate le vie del Signore, come ha detto il profeta Isaia. E questi messi eran della setta dei Farisei, e lo interrogarono dicendogli: Come adunque battezzi tu, se non sei il Cristo, nè Elia, nè il profeta? Giovanni rispose loro e disse: Io battezzo nell’acqua; ma v’ha in mezzo a voi uno, che voi non conoscete: questi è quegli che verrà dopo di me, a cui io non son degno di slegare i legaccioli delle scarpe. Queste cose successero a Betania al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

S. GIOVANNI, Cap.