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Pagina:Il buon cuore - Anno X, n. 10 - 4 marzo 1911.pdf/1

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Anno X. Sabato, 4 Marzo 1911. Num. 10.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Pro Eritrea - Convegno nel Salone dei Ciechi — Myriam Cornelio Massa. A proposito di «Un Figlio». — Manzoni e la musica.
Beneficenza. —Festa delle ova di Pasqua a beneficio dell’Asilo Convitto pei bambini Ciechi.
Religione. —Vangelo della prima domenica di Quaresima.
Società Amici del bene. —Pei malati poveri.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Educazione ed Istruzione


PRO ERITREA

Nella mattinata di domenica, il bel tempio dei Padri Cappuccini in viale Monforte era rigurgitante di fedeli desiderosi di assistere alla solenne cerimonia della consacrazione vescovile del Vicario Apostolico dell’Eritrea.

Nel semiarco sulla porta maggiore della maestosa chiesa del S. Cuore, una iscrizione di proporzioni modeste ma concettose, così riassumeva lo scopo della festa straordinaria: Religione e patria — implorano ad una voce — i doni dello Spirito Santo — a padre Camillo d’Albino — per augusto volere di Pio X — primo vicario apostolico dell’Eritrea — che oggi in questo tempio — assorge alla pienezza del sacerdozio.

La funzione si svolse maestosa. Consacrante il Cardinale arcivescovo eminentissimo Ferrari, assistite da monsignor Radini-Tedeschi, vescovo di Bergamo — la diocesi di padre Camillo — e da monsignor Paolo Tei, vescovo di Pesaro, per lunghi anni predicatore apostolico e vanto dell’Ordine dei cappuccini. Un altro vescovo cappuccino aveva pur voluto intervenire, monsignor Fiorini di Pontremoli. Delegati erano giunti da tutte le provincie cappuccine dell’Italia: pel padre generale Pacifico da Seggiano, impedito all’ultimo momento di prender parte ad una festa che tanto gli stava a cuore, era presente il suo segretario padre Giovanni Maria da Albino, conterraneo del consacrando; della Toscana salutammo una vecchia cara conoscenza,
padre Felice da Porretta, che predicherà la imminente quaresima in San Petronio a Bologna; pure la provincia svizzera aveva tenuto a dare prova di fratellanza inviando il provinciale padre Alessandro da Schmerikon col segretario padre Teodoro da Briga già segretario del defunto generale padre Bernardo da Andermatt: moltissiini i rappresentanti dei conventi milanesi, bergamaschi e bresciani, con fra altri padre Isaia — l’eroico cappuccino del maggio 1898 appunto a porta Monforte la cui figura è lumeggiata anche in una rievocazione di quei giorni dolorosi fatta testè da una penna fiorentina -- padre Paolino da Verdello. E da Albino il sindaco con vari consiglieri comunali; da Bergamo anche un forte manipolo di terziari francescani; da Milano l’Associazione nazionale di soccorso ai missionari italiani col suo presidente nob. Carlo Bassi e col socio A. M. Cornelio; il capitolo del Duomo col canonico onorarior monsignor Luigi Cornaggia-Medici, il capitolo di S. Ambrogio con mons. Vitali, il collegio dei parroci coi prevosti mons. Locatelli di S. Stefano maggiore, Bigatti di S. Francesca Romana e Riva di Santa Maria del Suffragio; rappresentata altresì la famiglia sorella dei Minori francescani.

Al Vangelo salì il pulpito l’eminentissimo Cardinale Ferrari e la sua parola fervidamente cordiale disse delle grandezze, delle benemerenze, dei doveri dell’ufficio di vescovi, cui deve corrispondere nei sacerdoti e nei fedeli il sentimento profondo del rispetto e della venerazione; la mancanza in ciò ad un sol vescovo colpisce l’episcopato intiero, colpisce la Chiesa, ridonda a iattura somma della società; terribile è la responsabilità di chi se ne rende colpevole....

Il pranzo ebbe luogo nell’ampio refettorio del convento. Alla tavola d’onore il Cardinale arcivescovo con alla destra il nuovo vescovo e mons. Tei e alla sinistra mons. Radini e mons. Fiorini: nelle altre tavole, in francescana mescolanza, senza distinzioni di grado ecclesiastico o sociale, frati, sacerdoti e laici.

Verso la fine, il nob. cav. Carlo Bassi, quale presidente dell’Associazione Nazionale di soccorso ai Missionari Italiani, prese pel primo la parola, e accennò rapidamente ai rapporti colla Missione nell’Eritrea dal suo inizio, alle ore trepide, ai momenti di gioia e di dolore in comune col rimpianto padre Michele da Car-