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Anno X. Sabato, 11 Marzo 1911. Num. 11.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Angelo Maria Cornelio. Antonio Fogazzaro — Samarita. Il ricovero dei vecchi, poesia — Un modesto funerale - Comitato per le onoranze a Giuseppe Candiani — Domenico Russo. La pitonessa.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi ― Per la festa delle ova di Pasqua — Offerte per l’Opera Pia Catena ― Casa famiglia per impiegate.
Religione. —Vangelo della seconda domenica di Quaresima.
Società Amici del bene. —Elargioni della settimana — Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settiman. — Oratori Quaresimali — Diario.


ANTONIO FOGAZZARO

L’annuncio della morte di Antonio Fogazzaro ha suscitato dovunque un sincero e profondo rimpianto. A nulla son valse le cure più affettuose; a nulla l’ardimentosa operazione chirurgica imposta dalle gravi condizioni dell’illustre Uomo.

Certo l’anima nobile e buona del grande scrittore gode già la beata visione di quei sublimi veri ai quali anelò tutta la vita, con tutte le forze del suo ingegno, con tutti gli slanci del suo cuore, con tutte le sue opere ispirate ai più alti obbiettivi.

Poeta, romanziere, patriota, artista, innamorato del gran libro della natura, Antonio Fogazzaro fu largamente ammirato per i suoi lavori letterari e fu anche amatissimo per la sua umiltà, per la sua schiettezza, per la sua gentilezza squisita.

Nato a Vicenza il 25 marzo 1842, egli fu degno discepolo dell’abate Zanella, il quale si compiaceva di paragonare il suo Fogazzaro a un bel marmo antico su cui fosse passato l’appassionato soffio d’un’anima moderna.

L’opera letteraria di Antonio Fogazzaro ha giovato certamente — come ritengono molte madri — a trattenere nella via retta tanti e tanti giovani, i quali, fuorviati dalle passioni, hanno sentito risorgere in sè stessi, col rispetto al grande psicologo, la propria dignità personale.

Tutta l’opera fogazzariana rivela un sentimento profondo della natura, una sensibilità particolare, una specialissima caratteristica personale. A fatica il Fogazzaro
moderava nello scrivere il fuoco della sua anima, e malgrado i suoi sforzi, egli non riusciva a nascondere totalmente il conflitto delle passioni che lo avevano talvolta messo a dura prova, e dal suo cuore che aveva sofferto, dalla sua mente che aveva studiato sul vero, uscivano per esser plasmati con mano maestra quei personaggi che in quest’ora di dolore passano come in un cinematografo dinanzi agli occhi di migliaia e migliaia di ammiratori dell’autore di Daniele Cortis e di Piccolo Mondo Antico.

Educato da genitori di mente eletta, il Fogazzaro, nella sua giovinezza, aveva manifestato anche propensioni speciali per la musica; ma visto che suo padre non era tanto favorevole all’idea di vederlo percorrere la carriera d’un maestro compositore, egli seguì la via in cui si sentiva maggiormente sospinto.

A 21 anni pubblicava i suoi primi versi col titolo: Una ricordanza del lago di Como. Seguirono: Albo veneziano, Najadi, La tua nuova casa, Miranda, Il pellegrino del mare, Valsolda, Versi pel VII centenario della battaglia di Legnano, Profumo, Malombra, Daniele Cortis, Il mistero del poeta, Piccolo mondo antico, Le ascensioni umane, Piccolo mondo moderno, Il Santo, e, infine, Leila.

Una infinità di lavori minori, perchè riservati all’ambiente famigliare, o perchè riservati ad accademie, a istituti di educazione, al consiglio superiore dell’istruzione, ecc., andarono dispersi e sono conosciuti da pochissimi. Citiamo a memoria: Un’opinione di A. Manzoni, Giacomo Zanella, Religione e patria, Fedele ed altri racconti, La figura di Antonio Rosmini.

Quest’ultimo lavoro fu ideato dal Fogazzaro in occasione delle feste di Rovereto per il primo centenario della nascita del grande Filosofo roveretano. Per ispirarsi in ambiente veramente rosminiano, il grande scrittore si ritirò alcune settimane al Calvario di Domodossola, e là, tra le parlanti memorie del Fondatore dell’Istituto della Carità, scrisse quelle mirabili pagine nelle quali la figura di Antonio Rosmini è presentata in tutti i suoi splendori di filosofo, di asceta, di benefattore e d’illuminato patriota.

Non mancò di poi il Fogazzaro alle feste di Rovereto, dove noi ebbimo la fortuna di avvicinarlo tre giorni di seguito e di ammirarlo nelle manifestazioni