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IL BUON CUORE | 319 |
Benedica il Signore questi germi, promessa di fecondo avvenire; rimuneri tutti quanti i fidenti che vi si abbandoneranno!
Un'antica allieva.
Impressioni lauretane
(Dal Corriere d’Italia).
(Continuazione e fine, vedi n. 39).
Ed è, io penso, quanto è bastato alla ispirazione degli artisti che di secolo in secolo hanno in questo tempio lavorato lasciandovi tesori che superano in pregio di materia e di fattura, quelli accumulati dalla generosità dei fedeli, e oggi ancora rinnovati dopo i latrocinii napoleonici.
Io mi guarderò bene dall’elencare gli scultori, i cesellatori, i pittori, gli architetti che hanno associato il loro nome alla basilica lauretana: Benedetto da Maiano, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli, il Bramante, il Sansovino e tanti altri vi sfilano innanzi, se voi vi accingete ad una visita un po’ minuta della basilica, dove i marmi, il bronzo, l’oro, i colori gareggiano nel darvi gaudii squisiti agli occhi ed allo spirito: ma certo dopo il poema scultorio costituito dal rivestimento marmoreo della Santa Casa — originalissima concezione non possibile altrove e perfetta in ogni sua parte — ciò che vi colpisce e vi fa sostare ammirati sono due opere grandiose dell’arte moderna; i capolavori di due sommi artisti da pochi anni scomparsi: l’abside del Seitz e la cupola del Maccari.
Descriverle? non è impresa per me che vado scrivendo soltanto delle rapide impressioni: a me non rimane se non esprimere il parere che chi non le haIl Seitz, che trionfa nell’abside cogli ultimi perfezionamenti della sua maniera preraffaellesca, nei quali trae partito meravigliosamente da tutte le risorse decorative, ha raccontato la vita di Maria in una serie di affreschi in cui si combinano i toni più caldi delle aureole fulgenti con quelli più tenui delle tinte idilliache; e certamente io considero una delle più belle cose vedute in mia vita la scena dell’Annunciazione, nè ritengo che contemplata una volta per dieci minuti possa più cancellarsi dalla memoria. La composizione del Maccari è invece epica, quasi direi gigantesca: egli ha svolto, seguendo i motivi architettonici della cupola il tema delle litanie, dedicando l’ampia distesa del tamburo alla sine labe e svolgendovi una serie ininterrotta di grandi scene storiche: dicono che sia tutta una successione di ardimenti tecnici magnifici attraverso i quali soltanto ha potuto accadere che la concezione dell’artista si attuasse senza cadere nel faragginoso, e ottenendo anzi una perfetta unità: io non sono in grado di giudicarlo; ma ho tra l’altro ancora negli occhi la genialissima fascia bianca degli angeli che sembra innalzare la cupola e portarla a volo, e mi par di capire che solo un magistero straordinario d’arte può avere ottenuto’ l’effetto, evitando il pericolo di guastare l’armonia generale del disegno e dei colori.
⁂
Uscito dalla basilica e ripercorse le strade della cittadina, ecco da capo l’impareggiabile panorama; ecco la distesa ondulata della Marca, ecco il mare placido e calmo. E un’idea mi prese: fermarmi ad attendere la notte: a vedere accendersi sui colli i fuochi, con cui in certe feste dell’anno, tutta la terra intorno cinge di una corona di fiamme il colle sacro, quasi a segnare i confini del dominio spirituale di Maria, nel territorio da lei preferito. Ma mi dovetti accontentare di ammirarla in un ricordo poetico, riandando i versi dolcissimi dell’Aleardi:
Ave Maria, se a te son cari i folti |
F. Meda.
PAGLIUZZE D’ORO
Lo spettacolo più bello e più commovente del mondo è l’amore misericordioso, che non desidera niente per sè, che vuol soltanto assistere e sanare!...