Pagina:Il castello delle Mollere.djvu/42

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e compenso delle infinite che s’eran perdute? Buona però com’ell’era e candida Rosetta richiamava al pensiero le antiche delizie, e le reciproche dimostrazioni d’affetto. Ma il marito prorompendo in un doloroso ohimè! sclamò: ogni gioja, o cara, per noi è finita per sempre. E proseguì in queste parole «sia pur maledetta l’ora e il momento in cui quell’ignoto pellegrino pose il piede nelle nostre stanze di Bardinetto. Egli mi trasse ad esercitar la milizia agli stipendii del Re di Napoli; le mie prime imprese corrisposero al valore che tu in me conoscevi, e pari alla valentìa nelle armi era la mia destrezza nei torneamenti, e nelle giostre che soventi volte in quella splendida corte