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Ossessione e possessione 149

terribile. I moribondi se li vedevano intorno al letto in sembianza di uomini smisurati e tetri, fuligginosi e torvi, i quali ficcavan loro nel viso gli occhi accesi e spalancati; li vedevano in figura di corvi e di avvoltoi volar per la stanza, in forma di serpenti pendere dal soffitto, e di rospi saltellare sul pavimento. San Gregorio Magno fa ricordo di un giovane che, combattendo con la morte, credeva d’essere divorato da un orribile drago. Spesso ancora i moribondi udivano il clangor formidabile delle trombe infernali, il frastuono e il fracasso delle enormi caldaje, delle smisurate graticole, dei ponderosi martelli, delle tenaglie, delle catene e degli altri stromenti di tortura senza posa ammanniti, rimescolati e tramestati dai diavoli, e l’incessante, disperato, spaventoso urlar dei dannati.


Ma assai più proficua della ossessione, quale l’ho definita e descritta, tornava ai diavoli la possessione. L’ossessione procacciava sfogo all’astio e alla invidia loro, ma la possessione era quella che li faceva padroni veri e assoluti degli uomini. Tanto che dovevano starsi paghi