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8 | Capitolo primo |
selvaggi adoratori li immaginavano in tutto simili a sè, mutabili, vinti dalla passione, quando benevoli, quando crudeli, e non istimavano i buoni più alti e più degni dei tristi.
Certo, nei tristi appare già un’ombra di Satana, si delinea lo spirito del male, ma del male puramente fisico. Male è ciò che nuoce, e spirito malvagio è quello che vibra la folgore, accende i vulcani, sommerge le terre, semina la fame e la malattia. Esso non giunge ancora a rappresentare il male morale, perchè il discernimento del bene e del male morale non s’è ancor fatto nella mente degli uomini: delle due facce di Satana, il distruggitore e il pervertitore, una sola è ritratta da lui. Esso non ha una propria indegnità, non ha chi gli stia sopra e lo domini.
Ma a poco a poco la coscienza morale si qualifica e si determina, e la religione acquista un carattere etico che prima nè aveva, nè poteva avere. Lo spettacolo stesso della natura, dove forze contrastano a forze, e dove l’una distrugge ciò che l’altra produce, suggerisce l’idea di due opposti principii che reciprocamente si neghino e si combattano; poi l’uomo non tarda