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Pagina:Il diavolo.djvu/202

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194 Capitolo settimo

e più d’una ebbe a svelare questa strana particolarità, che il seme dei diavoli è freddo come il ghiaccio.

Michele Lermontov, uno dei maggiori poeti che abbia avuto la Russia in questo secolo, morto a ventisett’anni in duello, nobilitò il tema di tante fosche leggende in un poema ch’è tra i suoi più belli, e s’intitola appunto Il demone. Satana s’innamora perdutamente, là, fra le aspre e meravigliose solitudini del Caucaso di una fanciulla bellissima, per nome Tamara. Costei, mortole il fidanzato, si seppellisce in un chiostro; ma l’innamorato demone anche quivi la persegue, e ottiene ch’ella s’innamori di lui, e giura di voler per quell’amore rinnegare il suo passato e rendersi a Dio. Gli amplessi del superbo caduto uccidono la fragile creatura, che perdonata e benedetta è dagli angeli assunta in cielo, mentre quegli, non ravveduto, si risommerge nelle tenebre sempiterne.


I demonii succubi non erano meno sfacciati e pericolosi degl’incubi. Cesario racconta di un converso, che abbracciato e baciato in letto da