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La persona del diavolo 47

fa gigantesco il suo Lucifero: nelle epopee francesi del medio evo i giganti sono assai spesso diavoli, o figli di diavoli. Nella Visione di Tundalo, composta verso il mezzo del XII secolo, il principe dei demonii, che in eterno cuoce sopra una graticola, non solo è gigantesco, ma ha, come Briareo, cento braccia, e simile a Briareo, con cento mani e cento piedi, lo vide nel secolo XIV santa Brigida. Per contro qualche volta il diavolo è rappresentato come nano, probabilmente per influsso di miti germanici, di cui non serve ora discorrere.

Il Lucifero di Dante ha tre facce, ma non è Dante il primo a dargliele. La Trinità fu qualche volta rappresentata nel medio evo sotto specie di un uomo con tre volti; e poichè il concetto della Trinità divina suggerisce, per ragion di contrasto il concetto di una Trinità diabolica, e poichè, inoltre, nello spirito del male si supponeva essere tre facoltà o attributi opposti e contraddicenti a quelli che si spartiscono fra le tre persone divine, così era naturale che si ricorresse per rappresentare il principe dei demonii a una figurazione atta a far riscontro