Pagina:Il mio cuore fra i reticolati.djvu/193

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gente: nella posizione nemica non rimase un solo uomo: chi non perì di baionetta, scomparve nella notte. Le grida di Viva l'Italia e di Savoia! già riempivano la trincea conquistata, allorchè venne, come un castigo, l'ordine di ripiegare sulla nostra posizione, essendo la nuova insostenibile, date le linee d'accesso e le opere preparate dal nemico a proprio favore e nostro danno: per tenerla, si sarebbe dovuto procedere almeno per oltre un chilometro, ciò che le nostre forze non ci permettevano di fare. Brontolando, maledicendo, i fanti raccolsero i feriti, spinsero avanti i prigionieri e rientrarono nella vecchia sede, mentre l'artiglieria nemica riapriva il fuoco.

Furono raccolte quattro mitragliatrici «schwarzlöse», un buon numero di fucili e di elmetti, alcune casse di munizioni.

Il tenente della prima compagnia si accorse che Franco, al ritorno, zoppicava.

— Che avete: siete ferito? — gli chiese.

Franco sorridendo negò: Ferito? Una sassata al piede: nient'altro.

Ma quando fece per saltare dentro la trincea, si dovette appoggiare al braccio di un soldato per non cadere. Fu chiamato un infermiere, che gli dovette tagliare la scarpa per levargliela: il piede era effettivamente ferito, ma da una pallottola di striscio, che