Pagina:Il podere.djvu/53

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legge, questa faccenda: nè a favore mio nè a quello della mia matrigna. Ma, nel caso che la matrigna fosse contro di me con pretese sciocche e cattive, io voglio essere certo che lei penserà a tenerla a posto.

— Ma, sì, stia tranquillo!

E aveva sempre voglia di ridere. Poi, gli disse, un giorno:

— Del resto, finchè non sono venuto a fare l'inventario, valutando tutto il patrimonio, è impossibile stabilire qualche cosa di serio.

— È quel che penso anch'io.

— Stia tranquillo, le ripeto. Prima di venire a parlare di somme, c'è tempo ancora. Che importa se la vedova ha fretta? Non sa, forse, che ci sono stati casi, tra matrigna e figliastro, che hanno leticato per i tribunali anche due o tre anni?

Remigio, incuriosito come dinanzi a un agguato, che quasi lo lusingava, chiese:

— Avrebbe fretta, dunque, la mia matrigna?

— Piuttosto!

— E quando verrà a fare l'inventario?

— Per una settimana, ormai, non posso.

— Non può?

— Ho tanto, tanto da fare, mio caro! Tanto!

— E mi farà spendere molto?

— No, no: faremo tutte le cose alla buona!