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umore ne porgono rispettivamente ai popolani. Ciò malgrado l’anno trentunesimo del secolo nostro i campi di questa valle irrigati abbondevolmente di piogge in quasi tutta l’estate non dettero il frutto che ognuno ne avea potuto sperare. La speme accende col suo dolce soffio gl’insani nostri desiderj, e suscita nel nostro spirito un fuoco di denso fumo ripieno, che ci abbaglia l’intelletto, e trasportando seco i nostri pensieri, li tiene sospesi fra le nubi, e ci fa sognare vegliando. L’autunno divorò colla rapidità del lampo la mollezza del suolo, e un’aridità quasi petrosa a questa successe. Le parti più basse dell’Umbra superficie ci porsero uno strato poco erto di arida terra combaciante terra umidissima per forza de’ venti boreali, che gagliardi e costanti spirarono sino al mese di ottobre. Allora il di lei orizzonte, quasi stanco delle antecedenti stranezze dell’atmosfera pari all’ipocrita, che sempre l’incauto travaglia colla dolcezza di accento mendace, gli abitatori con una calma apparente di vana speranza lusinga... Un’ora innanzi l’aurora del