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realizzare nella quotidiana comunione delle lotte, dei diritti, delle difese, delle redenzioni; che cos’ha fatto — il partito socialista — per essere, verso la donna, meno ingannatore delle religioni, meno prete dei preti?

Ma qui Turati mi interrompe con un lieve sorriso canzonatorio, che vorrebbe dire: — tutto ciò è sacrosanto, ma, “oggi come oggi„, le donne sono quello che sono. Inutile indagare di chi la colpa. Il fatto rimane. E non lo distruggono il ricordo e l’esempio di tutti i voti di Congresso, di tutti i partiti socialisti della terra.

Facciamo pure buon mercato dei Congressi e dei partiti socialisti, se così vi piace. Ma Turati non può non ricordare la esperienza nostra, i nostri tentativi, la nostra propaganda, a lungo esercitata, nel proletariato femminile; tutto quel lavoro che, se poi si arenò (e ne vedremo le cagioni), bastò però a dimostrare come il risveglio delle donne lavoratrici crescesse in ragione diretta della nostra azione, idealisticamente socialista, esercitata in mezzo a loro.

Erano migliaia, nel ’96, nel ’97, e, più tardi, nel ’901, le operaie delle più diverse industrie, che accorrevano alle nostre conferenze ed entravano, allora, nelle organizzazioni. Nè mancò la partecipazione alle battaglie politiche. Per le elezioni del ’97 la Federazione socialista milanese diffondeva, a diecine di migliaia di esemplari, un opuscolo, diretto esclusivamente alle donne, compilato dal Gruppo socialista femminile, e le lavoratrici intervennero con ardore di neofite, cooperando ai primi trionfi dello stesso Turati nel 5° Collegio di Milano. E l’agitazione per la legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli non fu opera delle donne socialiste e sopratutto operaie? Ci vollero ben quattro Congressi (i resoconti son là) perchè la loro assidua insistenza persuadesse alfine, nel 1900, l'apatia mascolina del partito a propugnare la vitale riforma, presentando quel disegno di legge, preparato dal Gruppo socialista delle donne milanesi, che doveva approdare, attenuato, dopo i cento Comizî popolari, nella legge attualmente in vigore.

Si scatenò la raffica del ’98. Il partito, subendo la necessità indeclinabile dell’ora, fu costretto, per