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antagoniste al proletariato, ed equivarrebbe a una vera restrizione del voto proletario.

Ed è proprio contro questo pericolo che il partito socialista disarma incautamente e completamente se stesso, quando accampa le accennate riserve circa la immediata estensione del voto universale alle donne. Nè è fantastica o arrischiata la previsione che l’attuale Presidente del Consiglio — chi non ricorda il bouquet dei più bei fiori della sua eloquenza imaginifica, offerto alle signore delle tribune di Montecitorio, quando si discusse la petizione delle donne italiane pel suffragio? — possa presentare un disegno di legge pel voto limitato a talune categorie di donne cittadine. Con quali armi insorgerete a combatterlo? Per contendere il voto alla grande maggioranza delle donne, l’on. Luzzatti si farà forte dei vostri stessi sofismi; e, in nome dell’armonia delle classi, della fratellanza di tutte le donne, e della “legge di gradualità„ per l’appunto, chiederà che lo sperimento si cominci dalle donne più capaci. Ricorderà allora, ed a ragione, il Congresso femminile di Roma di or sono due anni, dove un migliaio di rappresentanti femminili dimostrò di saper trattare, con idee larghissime, le questioni più complesse della vita moderna; evocherà forse (se non temerà gli strilli del Gruppo clericale!) il voto per la scuola laica...., e chiederà perchè, a donne come la Labriola, la Dobelli, la Spalletti, la Pasolini e tante altre, non si possano aprire le porte del Parlamento.... (1). E il Gruppo socialista avrà un bel protestare e tempestare: ferito dalle armi che la sua improntitudine ha offerte agli avversarii, vedrà il voto plurimo trionfare, favorito sia dall’interesse delle classi conservatrici, sia dalla crânerie politica e dall’amabile scetticismo, che dominano, in Italia, l’ambiente parlamentare.

E, se questo, che pare un sogno, si avverasse.... à quelque chose malheur est bon, e gli apostoli con-

  1. Un articolo, a pro' di questa tesi, del Saraceno nella Vita — che, se non è l'Anna d'Amico del pensiero del Gabinetto, come pretende il Giornale d'Italia, certo sta in intimi rapporti con alcuni degli attuali Ministri — sembra suffragrare la mia non temeraria previsione.