Pagina:Iliade (Monti).djvu/590

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v.658 libro ventesimosecondo 257

Ahi quanti affanni soffrirà! nè punto
D’Astïanatte gioveragli il nome
Che gli posero i Troi, perchè le porte660
Tu sol ne difendevi e l’ardue mura.
Or te sul lido fra le navi, e lungi
Da chi vita ti diè, lubrici i vermi
Roderan, come sazio avrai de’ veltri
Nudo le gole; ahi nudo! e nella reggia665
Tante avevi leggiadre ed esquisite
Vesti, lavoro dell’esperte ancelle.
Or poichè vane a te son fatte, e tolto
N’è il coprirti di queste in sul ferétro,
Tutte alle fiamme gitterolle io stessa,670
Onde al cospetto de’ Troiani almeno
Questo segno d’onor ti sia renduto.
   Così dicea piangendo, ed al suo pianto
Co’ sospiri facean eco le donne.

Iliade, Vol. II 17