Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/146

Da Wikisource.

— 144 —


— E chi invece capisce qualche cosa sono io, propirio io! — proseguii interrompendola: — Io, che ho capito il suo gioco!

— Ah sì? Quale?

— Questo: Roveni è un uomo leale, ma confinato a Valdigorgo, lontano dagli svaghi che calmano il sangue. Che importa se è innamorato di un’altra? Per lei basta che egli abbia uno smarrimento istantaneo...., quando va a trovarlo alla fabbrica! Roveni è onesto: dopo, sarà costretto a riparare! Ecco perchè io e lei siamo nemici!

Anna si era alzata in piedi con la veemenza di una fiera frustata. Dubitai m’affrontasse rabbiosa. Ma la fiamma delle guance e degli occhi si spense d’un tratto; e rimase bianca, con le labbra tremule. Indi sorrise, scosse le spalle dicendo:

— Me ne infischio!...

— Ma aggiunse con un’occhiata di ricuperata energia e di minaccia: — Per ora!...

XVI.

Risi della minaccia di Anna perchè dalla scienza non avevo imparato a temere la vendetta delle donnicciole, nè mi dolsi d’aver inveito in tal modo contro di lei perchè l’odiavo: l’odiavo per la sua condotta equivoca, per essere stato accertato da lei dell’amore di Roveni, per essere stato ferito da lei, nonostante il mio diniego, nel mio amore. Ma se mentre vegliavo, nella notte, non mi agitava più il pensare ad Anna, mi trava-