Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/35

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— La filosofia sta nel seguir la volontà di Dio, ricordandosi però che lui dice: «Aiutati che t’aiuto!»; e quando la coscienza è tranquilla, tutto va bene a questo mondo!

— Il mondo bisogna farselo! — ribatteva Moser.

— Farsi una, famiglia; lavorare per la propria famiglia e non pensare ad altro!

— Io sono fatalista — avvertiva il cavalier Fulgosi. — «Sua ventura ha ciascun dal dì che nasce....»

Tratto dall’astuccio il piccolo pettine, il cavaliere si pareggiò i baffi, si mirò allo specchietto; poi aggiunse che io ero uno di quelli nati apposta per far camminare il mondo.

— Senza filosofia, caro signor Learchi, il mondo non camminerebbe. È la scienza delle scienze, che innalza l’umanità. Excelsior!

— Il mondo andrebbe benone lo stesso! — urlava Learchi. — Religione, fede per sopportare i guai; e basta!

Mino tornò da capo:

— ....Beppe andava per il bosco, e trovò un pulcino.

Lo portò a casa e lo mise a dormire nella stoppa. Beppe diceva: Quando il pulcino sarà grande, diventerà una gallina; e la gallina farà le ova e comprerò un’agnellina. E l’agnellina diventerà una pecorina, e la pecorina farà le ova....

Le ova della pecorina? Mi sovvenne delle mie opere. Il pulcino morto nella stoppa della scienza? Il mio ingegno!... Questa, questa, o esimio cavalier Fulgosi, questa è la morale della favola!

....Non mi sarei dunque stancato mai d’interporre sempre, da per tutto, la mia accidia? Con stento ero entrato là nel salotto a udir parlar di me; con stento ascoltavo il ragazzo....; ma appunto per

A. Bettazzi. In faccia al destino. 3