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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/34

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La sentír da lontano approssimarse
Le galliche falangi, ed ogni petto
78Dell’antico valor tosto rïarse.

Ella giunse, e a Massena, al suo diletto
Figlio gridò: son teco. Elvezia e Francia
81Udir quel grido e serenar l’aspetto.

L’Istro udillo, e tremò. La franca lancia
Ruppe gli ungari petti, e si percosse
84Il vinto Scita per furor la guancia.

L’udìr le rive di Batavia, e rosse
D’ostil sangue fumâr; e nullo forse
87De’ nemici reddiva onde si mosse;

Ma vil patto il fiaccato anglo soccorse:
Frutto del suo valor non colse intero
90Gallia, ed obbliquo il guardo Olanda torse.

Carca frattanto del fatal guerriero
Il lido afferra la felice antenna:
93Ne stupisce ogni sguardo, ogni pensiero.

Levossi per vederlo alto la Senna,
E mostrò le sue piaghe. Egli sanolle,
96Nè il come lo diría lingua nè penna.