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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/35

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Ei la salute della patria volle,
E potè ciò che volle, e al suo volere
99Fu norma la virtù che in cor gli bolle.

Fu di pietoso cittadin dovere,
Fu carità di patria, a cui già morte
102Cinque tiranni avean le forze intere.

Fine agli odj promise: e di ritorte
Fu catenata la discordia, e tutte
105Della rabbia civil chiuse le porte.

Fin promise al rigore: e, ricondutte
Le mansuete idee, giustizia rise
108Su le sentenze del furor distrutte.

Verace e saggia libertà promise:
E i delirj fur queti, e senza velo
111Secura in trono la ragion s’assise.

Gridò guerra: e per tutto il franco cielo
Un fremere, un tuonar d’armi s’intese
114Che al nemico portò per l’ossa il gelo.

Invocò la vittoria: ed ella scese
Procellosa su l’Istro, e l’arrogante
117Tedesco al piè d’un nuovo Fabio stese.