Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/43

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La gran bilancia, su la qual profondo
E giusto libra l’uman fato, intanto
267Iddio solleva; e ne vacilla il mondo.

Quinci i sospiri le catene il pianto
De’ mortali ponea; quindi versava
270De’ mortali i delitti; e a nessun canto

La tremenda bilancia ancor piegava.
Quando due donne di contrario affetto
273Levârsi, e ognuna di parlar pregava.

Chi si fur elle, e che per lor fu detto,
Se mortal labbro di ridirlo è degno,
276L’udrà chi al mio cantar prende diletto

Nel terzo volo dell’acceso ingegno.