Pagina:Inventione de Nicolò Tartaglia.djvu/40

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LIBRO


le .f g. et la parte retta .a e. tanto che concorrano insieme in ponto b. et produro .s h. fin in .k. constituendo l’angolo esteriore .e h k. et perche l’angolo .f h e. è eguale (per la .1. parte della .19. de Euclide) a l’angolo .e a c. et l’angolo .e a c. (per la ultima conceptione del primo de Euclide) è maggiore d’un angolo retto (cioè de l’angolo .b a c. sua parte) adonque l’angolo .e h f. sara maggiore d’un angolo retto onde l’angolo .e h k. esteriore (per la decimaterza del primo de Euclide) sara minore d’un angolo retto, et (per la seconda parte della ottava del quinto di Euclide) quatro angoli retti haveranno a quello maggiore proportione che quadrupla, et similmente la circonferentia del cerchio donde deriva l’arco .e f. al detto arco .e f. havera maggior proportione che quadrupla (per la terza propositione di questo) et (per la seconda parte della decima del quinto de Euclide) l’arco .e f sara minore della quarta parte della circonferentia del cerchio donde deriva che è il .1. proposito. Et perche quanto più se andar arbassando sotto a l’orizonte tanto più la linea .e a. maggior angolo andara causando con la linea .c a. et consequentemente la linea .f h. con la linea .e h. et continuamente l’angolo .e h k. esteriore se andara sminuendo, et la proportione de .4. angoli retti a quello augumentando più di quadrupla, et similmente la proportione della della circonferentia del cerchio d’onde deriva l’arco .e f. al detto arco .e f. si andara augumentando piu di quadrupla, per il che il detto arco .e f. (per la detta seconda parte della decima del quinto de Euclide) andara continua-