Pagina:Invernizio - La trovatella di Milano, Barbini, Milano, 1889.djvu/16

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Egli scosse dolcemente il biondo capo.

— Non è possibile.

Maria ebbe un sorriso affascinante.

— Avete ragione, vi ho ingannato: amo, anzi adoro... mia madre.

Poi ritornando seria e come pigliasse un’improvvisa risoluzione.

— Temete signore — chiese — che la persona, dalla quale eravate inseguito, vi abbia veduto entrar qui?

— Spero di no, avevo molto vantaggio su di lei, tuttavia scommetto che sta perlustrando la strada...

— Se ascoltaste un mio consiglio, cangereste d’abiti.

— Potete procurarmene degli altri?

— Ve ne posso dare uno dei miei.

— Un travestimento da donna? Ebbene, perchè no? Siamo di carnevale: accetto.

— Attendete un momento: vado a prepararvi quanto può occorrervi.

Disparve nella retrobottega, lasciando solo lo sconosciuto. Allora il viso di questi subì una trasformazione: la fronte gli si corrugò come quella dì un vecchio: i suoi occhi presero un’espressione dura, quasi crudele, le sue labbra si raggrinzarono.

— Che disdetta! — mormorò — Eppure avevo sperato di raggiungere il mio intento! Ma prenderò la mia rivincita e prima che egli giunga a possedere Adriana, lo voglio morto.

Si ricompose, perchè Maria rientrava.

— Signore — diss’ella con semplicità e fran-