Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/151

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E aggiungono i detti autori che, affermando Papiniano di essere beneventano con la stessa ingenuità con cui Ulisse chiama Itaca sua patria diletta, Dionigi Siracusa, Scipione Roma, e Cicerone Arpino, riuscirebbe cosa inesplicabile per un sapiente il rinnegare la terra natia, o farsi vanto d’una patria non sua. Ma, per adempiere al dovere di storico imparziale, non debbo tacere che il chiarissimo Giuseppe Mantellini, avvocato generale Erariale, pubblicò nel 1885 un discorso storico-giuridico su Papiniano, ove, accennando alla sua patria, scrisse: «chi lo dà di Benevento, perchè nella legge 57 ff. ad senatus consultum Trebellianum Papiniano pone il quesito dei beni da restituirsi Patriae meae coloniae Beneventanorum, non si accorge, o lo finge, che la legge 57 è presa dal libro 8 dei Responsi, e che quelle parole sono del cliente che poneva il quesito su cui dal giureconsulto si rispondeva. E non si attribuì a Papiniano la nepote Claudia, sol perchè nel quesito è posto ad neptem meam Claudiam pervenire volo

È innegabile che, accettando l’interpretazione delle trascritte parole, cade di colpo l’unico argomento sul quale gli allegati scrittori fondano la loro opinione, e, in tale ipotesi, dovrebbe accogliersi, rispetto alla patria di Papiniano, l’altra congettura, messa su da alcuni autori, che egli traesse a Roma da Siria, per essere stato condiscepolo di Settimio Severo.

Se vuolsi ritenere, malgrado di ciò, che Papiniano sia di Benevento, egli è innegabile che ne costituirebbe la prima gloria, giacché, per unanime consentimento dei giuristi di tutte le nazioni, niuno altro scrittore de’ secoli seguenti ne potè adeguare il merito nell’ardua scienza del dritto, considerando il tempo in che scrisse, e la prematura sua fine. Il sommo Cuiacio afferma doversi ritenere Papiniano per il più àbile giureconsulto, che sia stato e che sarà giammai; e San Girolamo pareggiando a quelli di S. Paolo i precetti di Papiniano, e i suoi inimitabili responsi, attesta aver egli la medesima autorità nel dritto civile che questi nel sacro. A Papiniano sopravvissero gli inconsolabili genitori,