Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/27

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La lingua osca ha molta affinità con la latina, ma fu sempre poco nota, poichè tra gli Oschi prevalse l’usanza di molto operare e di scrivere assai poco, e quindi rimase in gran parte dialetto vanamente modificato dalla fusione degli Osci primitivi con altri popoli contermini della medesima schiatta. La loro lingua coi varii suoi dialetti si diffuse dal Tevere fino alle estremità meridionali d’Italia, rimanendo lunga stagione nel popolo dopo che ebbe perduta la sua indipendenza; e infine concorse potentemente alla formazione della lingua latina. E infatti voci e locuzioni osche abbondano nei frammenti di Ennio, e in altri primissimi poeti latini. E agli Oschi è attribuita da molti l’invenzione delle favole Atellane, dai francesi tenute in conto di brevissime commedie, le quali, come è fama, avrebbero preso siffatto nome da Atella, città di Campania ad Oriente di Capua.

Il vero tipo degli Osci primitivi si ravvisa ai nostri giorni nei montanari, e nei pastori degli Abruzzi e delle Calabrie. E il Micali afferma che «in quei luoghi più riposti non è al tutto spenta, nè pure oggigiorno, la semenza di quella indigena schiatta italiana.»

Tali si viveano gli Osci nella nostra contrada, prima che una colonia de’ Sabelli, i quali poi si dissero Sanniti, invadesse il nostro territorio che da loro prese il nome di Sannio. Ma furono gli Osci o pure i Sabelli che fondarono Benevento? o nel lungo intervallo che corre dagli uni agli altri, gli Etruschi e i Greci, i quali abitavano le provincie contermini, e il lembo quasi della nostra contrada, stabilirono ivi qualche colonia? O ebbero luogo, da parte di questi due ultimi popoli, brevi escursioni, durante le quali edificarono l’antica Malvento? Ecco la quistione più ardua ed oscura che si affaccia a questo punto della presente istoria, e che mi studierò di esaminare con la diligenza che potrò maggiore; benchè sia convinto che intorno ad essa non è dato che manifestare congetture più o meno fondate, opinioni più o meno lontane dal vero.

Fra gli scrittori dell’antichità alcuni attribuirono la fondazione di Benevento ad Enea Silvio, altri ad Appio Claudio,