Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/460

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45i mo di Palermo e regio cappelUno di Guglielmo U Sua» no, fu uà prelato dottissimo nella letteratura ebraica, greca e latina. Appena nel 1 168 prese a governavé questa chiesa, che sei mesi dopo quivi fini di vive* re a’ a8 giugno 1174. Dionisio * * * vescovo di Teramo, familiare dello stesso re Guglielmo, nel 1174 fu chiamato all’arci vesco’ vado d^ Amalfi, prendendone il pallio dalle mani di AlesSandro III in Anagni — Nel 1179 convocandosi in Ro’ ma il terzo Concilio generale Lateranese ^ egli v* inler* venne tra il numero de’ 3oa prelati: come anche fu pre^ sente alla canonizzazione di s. Giov: Gualberto nel di 6 ottobre 1 198 celebrata con isolenne rito da Celestino III. Mori nel 1302. Matteo Capuano arcidiacono e patrizio amalfitano da Innocenzio III fu innalzato a quest’arcivescovile sede nel 1202. Egli univa a’ pregi di sua nobiltà somma prudenza, alti talenti e preclare virtù. Infine essendo nel 121 5 intervenuto al XII concilio ecumenico e IV Lateranese, mori schiacciato dalla calca ■ del popolo in sulla soglia della basilica Laterana, ed ivi fu tumulato. Gioi^anni Capuano nipote del prenomato Matteo e fratello di Pietro cardinale, gli successe nello stesso an. I2i5«Nel 1289 P&ss^ all’altra vita, e la sede arcivescovile per le differenze insorte tra Timperador Federico II e Gregorio IX rimase vacante per quindici anni. Federico ia tali brighe mandò più cardinali carcerati in Amalfi al dire di Rocco Pirro (i): Praesules jam captos Anutl(1) Gregorio IX disperando qualunque riconciliazione con T iiunerutor Federico, si ritirò in Francia e nrila città ài Lione couvocò