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Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/160

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Libro Secondo. 121

gratiata di Privilegi supremi; e perche fù suffraganea, e Coadiutrice de i Sommi Pontefici, non riconobbe altro Primate, ne Arcivescovo. Laonde gli suoi, Prelati à i Concilij, più che altri, furono sempre invitati. Quindi, al tempo di Honorio Terzo procurarono della medema i Vescovi, esser sotto l'immediata protettione de' Papi: & havendo la gratia ottenuta, vollero che nelle Bolle si autenticasse (come senza contrasto fecesi.) Hà questa Chiesa molto abondevo l'entrata, da poter sostentar i Vescovi, con la dovuta grandezza; co'l Palazzo bello, & maestrevole molto, à gli ornamenti di essa Chiesa in tutto corrispondenti. Quivi molte Reliquie insigni di gloriosi Santi riserbansi; & in particolare la Testa di S. Biagio con un dente di Sant'Apollonio; oltre i Corpi del Santo Vescovo Ildebrando, Protettore primario della Città; e del Beato Riccardo, dell'Ordine Terzo di S. Francesco. Haveva già ne' più remoti secoli una grandissima Diocese: mà aumentandosi le picciole delle vicine, e confinanti Città, molto essa fù da i Sommi Pontefici diminuita. Et essendosi dalla detta Chiesa pochi Anni adietro, con l Abata Classense di Ravenna, la Giurisdittione di cinque grosse Castella litigato; e vinta la lite, restano à questo Vescovado soggette: per lo che accresciuta la Diocese, di presente i limiti della mediocrità eccede. Grand'huomini (per quanto si legge) hà in ogni tempo questa Chiesa per suoi Patroni havuto, che illustrando loro stessi nella buontà della vita, e nelle lettere; non solo à gli Officij de' Nuncij oprati furono: mà etiandio molti assonti alla Porpora, de' quali (altri parlandone) io per abbreviar il discorso i nomi taccio. Vedonsi dentro à Fossambrone quattro cose notabili; due Palagi magnifici, che furono de i Duchi l'habitationi. Una Torre di grand'altezza. La strada maggiore, fronteggiata di varie prospettive, di case magnifiche, adornate di portici, con Architetonica dispositione variati: & un Monte della Pietà ricco, e famoso; che largamente, senza mercede, nell'imprestanza; non meno à poveri Cittadini, che Suburbani del Contado sovviene. Fur poi della Città (ove il Candiano col Metauro congiungesi) stà un delitiosissimo bosco di prati, ed'arbori tutto pieno, per lo giro di tre miglia, chiuso di muraglie, che à gran copia di Daine, e Dame il nutrimento porge, i quali à passaggieri della Flaminia in quello vedendosi giuocare in più branchi divisi, e pascersi, porgono straordinario diletto. Industriosi molto vedonsi quivi gli habitatori; peròche, oltre le solite mercancie, che nella Città ordinarie si essercitan, vi si tesseno ancora panni, cottoni, e rasse in quantità notabile, che per tutta Italia si trasportano. Si purgano cuoi d'ogni varietà di animali: & in due luoghi distinti carta in gran copia si fabrica; e per forza di cadenti acque non solo i legni, e pietre si segano, mà parimente s'ammolisce il ferro, e fondano i metalli: anzi

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