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142 Di Corinalto ne i Senoni.



ANGELVS DE ORLANDIS
De Corinalto, Illustrissimi Domini
Praefecti Sanctae Romanae Ecclesiae
Cap. Generalis Locumtenens.


Si come anche nel fine il medesimo vedesi, per l'autentichezza delle istesse Leggi, scritto di propria mano. Quantunque non se n'habbia certezza: tutta fiata si crede, che questo, con il sudetto Giovanni militasse ne gli esserciti di Lodovico XII. e di Carlo VIII. Rè di Francia; però che fidando più in lui quel Prencipe, che in qualsi voglia, non è verisimile, che ne i più ardui, e pericolosi affari) come quelli della guerra) si fosse dal medesimo separato, e privo de gli suoi Consulti, che tanto utili, e favorevoli haveva sempre veduti. Si trattenne à quei servitij sino alla morte del Prefetto, suo Signore, che fù in Senigaglia l'Anno 1501. nel mese di Novembre: à cui succedendo Francesco Maria fanciullo di undeci Anni, per esser'egli di già vecchio, si ritirò alla Patria, ove una sontuosa Casa in capo alla Piazza eresse, che si chiama il Terreno, ponendovi sopra della Porta Maggiore in marmo l'arme, col nome del sudetto Giovanni, il quale sino al presente intiera conservasi. Hoggi questa Casa da Pier Agostino Orlandi vien habitata, Capitano delle militie, in Corinalto, del sudetto Angelo herede, e successore legitimo. Morì questo inclito Dottore in Corinalto nella propria Casa, l'Anno 1503. non men con dolore immenso de' figli, che disgusto universale della Patria.


C

imarello di Gualtiero Mausulio, d'honorati parenti, l'Anno del Signore 1430. in Corinalto nacque. All'armi questi, & a le virtudi ancora applicando la mente, mostrossi nell'attioni sue, non men di Marte, che di Minerva seguace: Onde nell'età di Anni vinticinque, spedito fu Capitano di ducento fanti da Calisto III. Pontefice Massimo, l'Anno del Signore 1455. sotto il commando del Cardinal Sant'Angelo, del medesimo Pontefice Legato, contro Maometto Imperatore de Turchi, il quale con infinita gente, Belgrado in Ungaria stringeva. Et in quella gloriosa vittoria, per tutti i secoli memoranda, che i Christiani, contra si violente nemico, co i Divini favori ottennero, egli con le sue genti essendosi

gene-