Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/388

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Libro Terzo. 165

ed'eglì fu il primo, con molti altri Soggetti primieri della sua Religione ad habitarvi. Procurò (per l'affetto de' Corinaltesi alla divotione della sua Religione tirare,) che ivi un numneroso Novitiato s'ergesse, ove non furono ricevuti all'habito altri Soggetti, che delle principali Famiglie di quella Terra, de' quali molti famosi riuscirono, & Illustri.


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arc'Antonio Guglielmi Dottor essimio di Legge, in molti carichi di governo servì l'Apostolica Sede in Città, e Luoghi principali dello Stato, e sempre con somma sadisfattione de' Padroni. Et hormai vecchio, sendo ritornato alla Patria, fu sempre da quella più che ogni altro stimato; havendosi da riformare in essa le Leggi Municiali antiche, & aggiungervene dell'altre, per li vitij correggere, che con la successione de gli Anni provenivano dalla malitia humana, dal Consiglio frà il numero di trentasette Dottori, che in quel tempo fiorivano in Corinalto, egli con altri due d'uguale virtù, à quest'importante carica fu eletto, e ne riuscì felice nella promulgatione non meno, che nel procurare l'osservanza d'esse. Morì carco d'honori nella medesima Patria, Successori lasciando, che sino à questo giorno seguono nella linea.


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ier Domenico Martinelli, fu huomo di gran talento nel trattare i negotij, ed'incredibile energia nel persuadere; Onde dal suo Pubblico veniva ben'ispesso mandato à trattare con Prencipi. Fermossi molt'Anni alla Corte Romana, ove dal Pontefice Gregorio Terzodecimo veniva continuamente oprato à comporre le paci, & à sedare le discordie, che sovente anco frà Grandi di quella Corte suscitar solevansi; Onde qual Mercurio alato interponendo prontissimo il caduceo della pace, e riuscendone sempre con somma lode, fu dal medesimo Pontefice nella persona di Gasparo suo Germano fratello rimunerato, conferendo à quello una ricca Badia in Norsia; ov'egli dopò haverla posseduta molti Anni. Morì in concetto di huomo giusto, e di sincera fede. Ritornato Pier Domenico alla Patria, non solo immediatè Paciero generale fu da quei Cittadini eletto: mà perciò anco veniva da molte Città principali della Marca chiamato; come chiaro costa da certi Stromenti publici di pace da lui trattate, i quali si conservan'in mano di Martinello suo figlio. Anzi dall'Altezza d'Urbino in tutte le maggiori controversie de' Sudditi suoi, eravi per giustamento frammesso: Onde sentitasi la sua morte, molto il detto Duca si afflisse, & alla presenza di molti, con chiari encomi celebrò del suo valore i meriti.


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ichele Martinelli strenuo Capitano, passò (desideroso di gloria) nel principio delle guerre di Fiandra, à gli Esserciti della Maestà Cattolica, ove creato Capitano di Fanteria, molti Anni con le sue genti mi-

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