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Libro Terzo. 169

torie, e liberato da questi co'l suo ardire, il paese, glorioso ritornò alla Patria, ove assai vecchio morendo, con gran pompa funebre da' suoi heredi fù nella Chiesa di Santa maria del Confalone sepolto, di cui anco in vita era Confratello devoto.


P

ompilio Sandriani Dotto di Legge insigne, e nelle politiche Architetoniche sperimentato molto, dall'Apostolica Sede in ufficij degni più volte impiegato venne. Es essendo nella Patria molto il suo saper stimato, fu nella riformation de gli Statuti, dal Consiglio per uno de i tre, che à tal carica dovevansi impiegare, eletto, il qual non ricusando la fatica, (come prattico delle communi Leggi) seppe le Municipali accommodare al vivere di quel tempo, & in rimedio vero alla corruttione de' Popolari costumi. Morì in Corinalto, lasciando herede in un del sapere, e delle sue sostanze, il Dottor Battista unico suo figliuolo, il qual giovin morendo, lasciò fanciullo Curtio figliuol suo. E riuscito anch'esso Dottore (all'Avolo, & al Padre consimile nei progressi) dalla sorte invidiato, nel mezo de' suoi verd'Anni finì la vita, lasciando herede ancor Bambino in fascia Gio:Battista unico suo figliuolo, che hoggi honorato vive in Corinalto, di 100. cavalli Capitano.


A

lovisio Amati, figlio di Viviano Amati, fù celebre Dottore nelle Civili, e Canoniche Leggi, Filosofo profondissimo, Cosmografo, e professore della cognition delle cose antiche. Hebbe memoria tenacissima; però che di tutto quello che letto, udito, ò veduto haveva, sin'alla morte ne tenne rimembranza vivace. Molti Popoli hebbe nello Stato Ecclesiastico in governo, con cui benignamente portandosi, lasciò tutti nella sua partenza contenti. Divenuto poi vecchio, alla quiete della Patria ritirossi; dove per non rendersi à quella inutile, con Pompilio Sandriani, e Marc'Antonio Guglielmi, riformò le Leggi Municipali, e con amor, e fede dava continuamente saggi, & ottimi consigli à coloro, che facevan à lui ne' loro bisogni ricorso. Morì assai vecchio, lasciando Nipoti, e figli suoi heredi. Rincrebbe à tutti la sua morte, non potendosi tolerare, che tante segnalate virtù restassero co'l cadavero suo, in una Tomba giacenti.


P

ietro Sandriani Capitano glorioso, al servitio de' Venitiani, militò lungo tempo, e nell'occasion dell'assedio di Dulcigno, con le sue gloriose imprese acquistossi tal fama, che il suo nome nella memoria de' posteri viverà in eterno; però che ritrovandosi con la sua Compagnia nelle Ville di Zorzi della Briava, di un passo alla guardia, non solo più volte s'oppose alle schiere armate de Turchi, e con vergogna, e danno loro lo risospinse indietro; mà con valor incredibile si costante resistenza fece

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