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Del Sig. Francesco Maria Galeotti.



E
Rge Vincenzo il COR IN ALTO, e mira

   Là del suo patrio Ciel la gloria, e ’l merto:
   Quindi vede à se stesso il calle aperto
   A l’Immortalità dov’egli aspira.
Crescon le voglie, ond’ei si leva, e gira,
   Sù la sua penna à vol Dedalo esperto,
   Ed ecco da la fama è fatto certo,
   Ch’avvinto il Tempo, al suo trionfo ei tira:
E sacra il suo bel nome à la memoria,
   L’altrui memorie raccogliendo insieme,
   Che mentre d’altri scrive, à se fa storia.
Sì, toccate d’honor le mete estreme
   Trova nè l’altrui glorie ei la sua gloria;
   Et à l’invido oblio la Testa preme.