Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/84

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74 illustri italiani


                                        spiedi
A infame ciurma ch’alle forche aspira,
Nè vale il fango che mi lorda i piedi.

Il Monti ebbe torto di rispondere; ma sarebbegli stato apposto a torto anche il tacere: ma troppo ci duole che quegli attacchi e ripicchi durarono tutta la sua vita; e fattosi il più gran maestro d’invettiva, lascionne sciagurato esempio a chi poi dovea far della critica il più codardo degli spionaggi, la più assassina delle inquisizioni.

Noi trovo scritto, ma dalla esperienza argomento che gli antichi lodatori si saranno ricreduti, per la consueta condiscendenza a chi più mostra sfacciataggine e malevolenza, o avranno taciuto prudentemente; nè a’ suoi prischi protettori sarà bastato il coraggio di sostenerlo, e la loro benevolenza avranno ristretta a compatirlo, e dire che provocò egli stesso quei mali, e che non conveniva abbaruffarsi colla pubblica opinione. Eroi! Pensatori!

Da ciò incoraggiati i detrattori, ogni scritto del Monti diveniva mira d’avvelenate censure; esaltavansi al confronto di lui poeti dozzinali; più egli ingrandiva di meriti, più s’arrovellavano contro di lui gli emuli non solo, ma quel bulicame timidamente arrogante, che aspira alla gloria coll’osteggiare un glorioso; magnis clarescere inimicitiis; e quella folla materiale e prosastica, che i lazzi d’un monello bastano a inizzare contro ogni lampo di spirito e di poesia.

E poichè, cominciata un’iniquità, è forza seguirla in tutti i suoi svolgimenti, gran destro ne ebbero dalla Bassvilliana.

I canti di questa comparvero un dopo l’altro in breve tempo, dal gennajo all’agosto del 93: mirabile celerità in lavoro tanto forbito! Così Dryden in tre mesi compose le censessantuna quartine dell’Annus mirabilis, il miglior suo lavoro. Ne stupiva chiunque avea senso del bello; se n’accannivano gl’invidiosi; e, a tacere i parziali appunti, fu asserito che autore non ne fosse lui, ma non so qual frate; invano li smentisce la perfetta somiglianza di stile; della calunnia resta sempre qualcosa, ed anche ben tardi io ho inteso molti asserire che il Monti non v’avea se non prestato il nome.