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52 gli zingari nel modenese

accompagnata dalle minaccie della società, che non riconoscono se non perchè ci vivono in mezzo per insidiarla, mentre che essa compie, come ha sempre compiuto, un lavoro continuo per difendersi da loro.

Ma consoliamoci per onore del nostro nome, questa difesa tra noi, fu mai sì barbara ed inumana come altrove. Pur tanto era forza armarsi di tutto ciò che i tempi e l’indole nostra davano in mano alle città, ai reggenti dei comuni rurali, per tener lontano lo Zingaro quando come un nemico sempre vigile, tenace ed affamato, entrava nei confini, e perciò valersi di nuove grida, di nuove sanzioni per cacciarlo.

II Comune di Modena si valse ancora di questo mezzo, il 1° luglio 1550, per espellerli dalla citta e dal distretto che era allora vasto pressochè quanto la provincia. E cosi, pare, che per un decennio stessero lontani, giacchè non si trovano nuovi bandi in proposito, per quanto io conosco. E giova credere che guai forti per causa di questi molestissimi ospiti, su noi non abbiano gravato allora.

Ma poi troviamo che nulla era mutato, perchè il 16 luglio 1560 i Conservatori del Comune si dolgono col Duca e chiedono provvedimenti contro una compagnia ‘di Cingani che si trova nei luochi delli signori feudatari del ducato di Modena e fanno latrocini, e depredamenti,’ ed avendone imprigionati tre domandano la loro espulsione secondo le gride.

Ciò avrà avuto sicuramente luogo, è ovvio il crederlo, ma in proposito par facile notare, e non sarà presunzione maligna ed arbitraria il pensare, che questo asilo dato alle bande dei Zingari dai feudatari, si effettuasse in corrisponsione o di denaro, o di altri servizi, che resi da uomini di simile natura, senza scrupoli, ben si può immaginare di quale enormità fossero.

Per due lustri non ho trovato notizie sull’argomento, ma i partiti comunali del modenese, quando si entra nella seconda metà del secolo xvi., mostrano che la nostra provincia non era menomamente salva dal flagello delle bande girovaghe, perchè il 24 luglio 1561 Alfonso Naselli in consiglio ‘espose ai signori conservatori che i Cingani si trovavano al presente nei modenese là attorno da S. Martino di Secchia e alla Pioppa et facevano dei grandissimi malanni dando anche occasione alle brigate di qualche scandalo.’ Noi non abbiamo una serie ordinata dei processi del secolo xvi. e nemmeno dei seguenti e perciò non è facile rilevare come la giustizia avesse il suo corso e i particolari delle